Area ex Lebole: nota del capogruppo consiliare Francesco Romizi (Arezzo 2020)

“Area ex Lebole e via Filzi: maggioranza e amministrazione comunale fra schizofrenia delle ‘marmotte d’Italia’ e inerzia totale della giunta”

“Sembra incredibile ma è suonato la sveglia. Da pochi giorni il consigliere comunale Palazzini ha fatto irruzione nell’area Lebole. Il letargo delle marmotte d’Italia è durato così a lungo che, come forza di maggioranza in città da 9 anni, anch’esse hanno contribuito a lasciare l’area ex Lebole nel degrado attuale.

Poi una mattina l’inverno finisce, le marmotte mettono fuori il naso dalla tana e si accorgono che c’è del ‘marcio in Danimarca’, anzi sul raccordo, e invitano il sindaco a emettere ordinanze su ordinanze, arresti e requisizioni. Ebbene: come opposizione lo chiediamo da anni.

Con varie interrogazioni in Consiglio Comunale abbiamo infatti sollecitato il sindaco a valutare se non sia il caso di operare d’urgenza con un provvedimento che per lo meno rimetta in ordine la recinzione lungo la fabbrica dismessa. Ovviamente davanti alle nostre richieste il sindaco si è ben guardato ma ora che la stessa cosa, ingigantita dalla presunzione di onnipotenza tipica della destra, viene chiesta da un partito di maggioranza vedremo se resterà inerte. Difficile che accada, le marmotte d’Italia potrebbero fischiare più forte del dovuto.

Intanto una delle varie grane inaugurate dalla giunta Ghinelli è diventata una frana, una slavina a cielo aperto, un laghetto dolomitico senza abeti a riflettersi nelle acque. Forme di vita primordiale sono oramai comparse in via Filzi, sulla quale non c’è stata una forza di maggioranza ad alzare la voce o per lo meno a lanciare l’allarme in questi anni.

Le marmotte d’Italia hanno contagiato il resto della compagnia. Magari fra due o tre mesi, quando l’estate avrà fatto il resto con la proliferazione di zanzare tigre nell’acquitrino del cantiere e un’altra fetta di città sarà costretta a tenere le finestre chiese, stavolta non nelle frazioni ma in pieno centro, qualcuno si sveglierà una mattina e griderà: sindaco, un’ordinanza! Ovvero, quanto chiediamo da mesi, anzi da anni, dai banchi dell’opposizione”.

Uff. Stampa Comune Arezzo

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