Domenica 19 maggio, il dialogo, attorno alla letteratura, del Professor Santori e dell’autrice Lucrezia Lombardo

Date:

Domenica 19 maggio, alle ore 18:30, presso l’Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze (Via dell’Orto n. 28, Arezzo), si terrà la presentazione della silloge poetica “L’approdo dei sogni” (Controluna editore), di e con Lucrezia Lombardo.

La serata, aperta a tutti, sarà condotta dal Professor Claudio Santori -prefatore del volume, già dirigente scolastico e noto intellettuale aretino- e realizzata in collaborazione con Culture Art and Education, con la Prof.ssa Luisa Battilana e con il Presidente dell’Accademia Petrarca, il Professor Giulio Firpo.

Accompagnerà il dialogo tra l’autrice e il Professor Santori la lettura di brani tratti dal volume. Difatti, la raccolta è composta da cinquanta testi che hanno per tema la tensione tra realtà e desiderio. Come si evince dal titolo, la silloge si fa anamnesi e, ripercorrendo il passato e le sue memorie, s’interroga sul concetto di morte, unendo la narrazione intimistica agli interrogativi irrisolti che caratterizzano la condizione umana, rendendola, di fatto, un mistero.  Mediante il linguaggio dei versi, i testi raccontano del mondo dell’infanzia, della portata ideale che la caratterizza e dell’infrangersi dei sogni a contatto con la durezza della realtà in età adulta. Eppure -paiono affermare i testi contenuti nella raccolta- quella medesima realtà, segnata dall’impermanenza di tutte le cose, è talmente ricca di vincoli d’affetto, da non tramontare mai definitivamente. Ed è proprio il racconto di tali vincoli d’affetto -vincoli che legano l’uomo a questa terra attraverso l’amore- il tema centrale della silloge, che, con uno stile denso d’immagini e suoni, anima il paradosso dell’esistenza, segnata irreparabilmente dalla transitorietà, ma al contempo dal bisogno di fare esperienza di ciò che dura. Il confronto con il passato, quello con il futuro in termini di desiderio, e quello con la natura e le altre forme di vita attraverso la compassione, danno quindi forma alla raccolta poetica, che diviene un canto corale sul destino mortale che tutto segna e a partire dal quale, soltanto, si dà la possibilità di costruire ciò che perdura, quasi come se l’incombere della fine fosse il motore intimo che spinge l’uomo a cercare l’eterno. Senza mascherare, i teti poetici s’immergono dunque nella tragicità della condizione umana e nelle contraddizioni che la caratterizzano, cantando il dolore dell’addio, la disfatta, l’assurdo e, al tempo stesso, la forza inesprimibile che serbano in sé gli esseri di questo mondo, a partire dalle api e dalla realtà naturale. Realtà nei confronti della quale i versi volgono costantemente lo sguardo, costruendo un parallelismo analogico tra microcosmo e macrocosmo, attraverso l’impiego di varie figure retoriche. La raccolta diviene, così, un inno in favore della fedeltà alla terra e dell’accettazione coraggiosa della condizione umana, pur nella sua precaria tragicità. L’approdo dei sogni è altresì un canto dedicato all’infanzia, intesa come età in cui il confine tra visibile e invisibile, tra sogno e reale, tra vita e morte s’assottiglia, poiché, forse, non esiste alcuna barriera tale da separare per sempre ciò che è tenuto insieme dal vincolo d’amore.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Redazione
Redazione
Dal 1998 con voi per informarvi.

Condividi articolo:

spot_imgspot_img

Popular

Articoli correlati
Related

Incontro conclusivo della stagione del progetto “Nati per Leggere”

Martedì prossimo, presso il piazzale del Cassero, alle ore...

Arezzo che Spacca APS è orgogliosa di presentare la IV edizione di Malpighi Festival

Arezzo che Spacca APS è orgogliosa di presentare la...

Workshop su sovrappopolazione  e biodiversità, studiosi a confronto ad Arezzo

Allo scopo di promuovere una filosofia dell'ambiente che non...

Visto da Qui. Dalla Toscana all’Africa, l’impegno del Cuamm

Sabato 18 maggio, alle ore 11.00, presso l'Aula Magna...