Putin: “Tregua possibile, ma solo con accordi chiari”

Il 13 marzo 2025, Vladimir Putin ha offerto un’apertura parziale alla prospettiva di una tregua nel conflitto ucraino, definendola un’opzione accettabile ma subordinata a negoziati dettagliati e garanzie concrete. Le sue parole, riportate da diverse fonti e discusse ampiamente online, suggeriscono una disponibilità al dialogo, ma con condizioni che potrebbero complicare qualsiasi tentativo di cessate il fuoco a breve termine.
 
Una posizione cauta e strategica
Secondo quanto riferito, Putin avrebbe espresso apprezzamento per l’idea di una pausa nelle ostilità, ma ha immediatamente posto dei paletti. Tra le condizioni principali ci sarebbe l’assicurazione che l’Ucraina non utilizzi una tregua per rafforzare il proprio arsenale grazie al supporto occidentale. Inoltre, il presidente russo ha indicato che qualsiasi accordo dovrebbe coinvolgere gli Stati Uniti, considerati da Mosca un attore chiave nel conflitto. “È possibile, ma servono accordi chiari”, avrebbe dichiarato, secondo fonti vicine al Cremlino, lasciando intravedere un’apertura tattica più che un reale passo indietro.

Questa posizione riflette la linea tenuta dalla Russia negli ultimi mesi:
disponibilità al negoziato, ma solo a patto di ottenere garanzie su questioni strategiche, come il controllo dei territori occupati e la neutralità militare di Kiev. Le parole di Putin sembrano quindi un invito al dialogo, ma con un sottinteso chiaro: Mosca non è disposta a compromettersi senza contropartite significative.
 
Dopo oltre tre anni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il conflitto resta in una fase di stallo militare e politico. La Russia controlla circa il 20% del territorio ucraino, ma le sue offensive recenti non hanno prodotto guadagni significativi. L’Ucraina, dal canto suo, continua a resistere grazie al sostegno di NATO e UE, anche se la lentezza nell’arrivo di nuovi aiuti militari ha sollevato preoccupazioni tra i suoi leader.

In questo contesto, le parole di Putin potrebbero essere un segnale di realismo: la guerra sta costando cara a entrambe le parti, e una pausa potrebbe servire a consolidare le rispettive posizioni. Tuttavia,
Kiev ha più volte respinto l’idea di una tregua che implichi il riconoscimento delle conquiste russe, rendendo difficile immaginare un compromesso immediato.

Reazioni e interpretazioni
Le dichiarazioni di Putin hanno suscitato reazioni contrastanti. Su X, alcuni utenti le interpretano come un segno di debolezza, suggerendo che Mosca stia cercando una via d’uscita da un conflitto sempre più insostenibile. Altri, invece, vedono una mossa calcolata per dividere l’Occidente o guadagnare tempo. Al momento, né Kiev né Washington hanno rilasciato commenti ufficiali, ma è improbabile che l’Ucraina accetti condizioni che limitino il suo accesso agli aiuti militari.

Gli esperti sono cauti. Alcuni analisti ritengono che Putin stia cercando di presentarsi come ragionevole agli occhi della comunità internazionale, mentre altri sottolineano che
le sue “condizioni chiare” sono probabilmente inaccettabili per l’Ucraina e i suoi alleati. Una tregua, per essere fattibile, richiederebbe un negoziato multilaterale complesso, un’ipotesi che appare remota senza una svolta significativa.

Con la sua apertura condizionale alla tregua, Putin mantiene un equilibrio tra pragmatismo e fermezza.
“Possibile, ma solo con accordi chiari” è una formula che lascia spazio al dialogo senza impegnare la Russia a concessioni immediate. Tuttavia, la distanza tra le posizioni di Mosca e quelle di Kiev – e dei suoi sostenitori occidentali – resta ampia. Le parole del presidente russo potrebbero essere un primo passo, ma la strada verso la pace appare ancora lunga e incerta.

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