Reperti archeologici confiscati e poi devoluti al museo archeologico di Bibbiena

La guardia di finanza di Poppi ha eseguito un provvedimento di confisca di reperti archeologici e, successivamente, li ha affidati alla soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, per destinarli ad esposizione in musei dedicati del territorio.

Sono sei i โ€œpezziโ€ restituiti alla collettivitaโ€™, risalenti al periodo tra il vii ed il vi secolo a.c., di probabile origine dellโ€™Etruria meridionale (alto Lazio), tutti rinvenuti presso unโ€™attivitaโ€™ commerciale casentinese, nel mese di novembre dello scorso anno, nel corso di un intervento ispettivo condotto dai militari della Tenenza di Poppi.

Si tratta di manufatti in ceramica e terracotta di pregiata fattura, di inestimabile valore, destinati allโ€™utilizzo quotidiano, per conservare alimenti e bevande.

Nello specifico, i vari   esemplari   sono   classificati   come oinochoe (brocca di vino) in bucchero (tipo di ceramica nera e lucida), oinochoe in ceramica dโ€™impasto a bocca trilobata, holmos (vaso su alto piede) in ceramica dโ€™impasto rosso, kylix (coppa per il vino) in bucchero, olla biconica (recipiente di terracotta, destinato per lo piรน alla cottura o alla conservazione dei cibi) e tazza attingitoio.

Il titolare dellโ€™azienda che li deteneva illecitamente รจ stato segnalato alla Procura della Repubblica di Arezzo, per la ricettazione di beni culturali, provenienti da reato.

Al termine degli accertamenti, le fiamme gialle hanno riferito gli esiti delle indagini sul conto dellโ€™imprenditore, per il quale eโ€™ stata definita la posizione con la giustizia.

il tribunale di Arezzo ha, difatti, emesso la sentenza di condanna ed ha disposto la confisca, con la quale i beni โ€œvincolatiโ€ sono stati espropriati in favore del patrimonio dello stato, attraverso la devoluzione alla soprintendenza archeologica.

infine, nei giorni scorsi, i reperti archeologici sono stati consegnati definitivamente al museo archeologico di Bibbiena, laddove hanno trovato adeguata collocazione, allโ€™interno di un percorso espositivo in grado di valorizzarli.

Lโ€™attivitร  svolta evidenzia, ancora una volta, la massima attenzione che la Guardia di Finanza rivolge alla tutela del patrimonio culturale, attraverso investigazioni che consentono il โ€œrecuperoโ€ di oggetti di alto valore storico, di derivazione illecita, di cui il territorio aretino eโ€™ ricco.

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