Sul femminicidio ci stiamo tutti sbagliando

In data 22 novembre il Prefetto di Padova dott. Francesco Messina dichiarava che “Giulia è la 105esima ma è vero che i femminicidi sono 40. Gli omicidi di donne sono 105. Il femminicidio è l’omicidio di una donna per motivi di genere, non è l’omicidio di una donna sic et sempliciter quindi ricordiamo bene la differenza altrimenti si rischia di essere discriminatori verso gli omicidi degli uomini” … (fonte web https://www.padovaoggi.it/cronaca/prefetto-messina-calo-femminicidi-22-novembre-2023.html). Ed in Europa? l’Italia è il quart’ultimo paese nella classifica degli Stati (fonte web: https://www.openpolis.it/resta-alto-il-numero-di-femminicidi-in-italia-e-in-europa/)

Ogni individuo ucciso è una lacerazione della società ed abbiamo visto negli ultimi anni che i numeri possono essere “giocati” come vogliamo ma rimane il fatto che l’Italia è sotto della media europea con il 0,32 femminicidi ogni 100mila donne rispetto allo 0,43 della Francia, allo 0,53 della Germania, o allo 0,6 dell’Austria (fonte web: https://www.iltempo.it/attualita/2023/11/22/news/femminicidi-italia-europa-2023-classifica-media-donne-casi-francia-germania-37616642/)

Ma allora, se siamo in fondo alla classifica degli orrori perché si è giunti alla vergogna di essere uomini?
Se è dimostrato che gli Stati dell’Europa Mediterranea, tanto per intenderci gli Stati più patriarcali, hanno una tasso minore di femminicidi, perché questa crociata contro il patriarcato?
Se Turretta, il presunto assassino di Giulia, ha solo 21 anni come può costui essere figlio del patriarcato?
Forse qualcuno o qualcosa ha approfittato dell’evento morte di una giovane donna per attaccare il maschio, l’uomo?

Ciascuno di noi deve rispondere a queste domande perché il problema non ci viene dato dall’Europa, come in altri casi, ma è tutto interno, cioè lo abbiamo creato in casa!
Il rapporto 2023 sulla libertà di stampa di Reporter sans frontier vede in ripresa l’Italia: il nostro Paese è al 41° posto, meglio dello scorso anno ma le criticità restano (fonte web: https://www.money.it/classifica-liberta-stampa-2023-italia-dietro-montenegro-davanti-usa)

Oggi è indubbio che i mass-media forniscono un accesso alla conoscenza con indubbi vantaggi che 100 anni addietro erano ad appannaggio di pochi fortunati ma dall’altra, questo imponente apparato può diventare uno strumento che assopisce o distrae creando, in tal modo, una realtà non corrispondente alla vita quotidiana del cittadino.
Deve partire una discussione tra di noi, in società, tra cittadini ed in famiglia sull’uso delle innovazioni tecnologiche che creano i problemi e le distorsioni di cui tutti siamo a conoscenza per evitare, a noi tutti, di continuare ad errare.

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