Nonostante la pubblicazione del report RFI che ha indicato Creti come location migliore per una stazione alta velocità, la “questione Medioetruria” non è ancora chiusa. Per il Comitato Stazione Alta Velocità Arezzo (SAVA) è arrivato il momento di parlare del lavoro del Tavolo Tecnico, dei problemi che vi si riscontrano, e di farlo assieme agli esperti.
A tal fine venerdì 9 febbraio 2024 il Comitato SAVA ha organizzato un incontro presso il Caffè Via Veneto di Arezzo, con inizio alle 18:15. Sono stati invitati a partecipare esponenti politici locali, provinciali e regionali. Da Vincenzo Ceccarelli e Luca Veneri. Da Simon Pietro Palazzo a Lucia De Robertis. Da Francesco Lucacci ad Alessandro Polcri.
Saranno l’ingegner Giovanni Cardinali e il professor Federico Rupi ad intervenire all’incontro, evidenziando e spiegando in dettaglio quelle che il Comitato SAVA ha più volte definito come le “incongruenze” del report RFI su Medioetruria.
Si tratta ad esempio dei dati su Rigutino utilizzati nelle analisi, alcuni risalenti al 2011, che appaiono un po’ troppo vetusti e obsoleti. Oppure della previsione che solo il 2% del potenziale bacino di utenza di Rigutino raggiungerebbe l’ipotetica Medioetruria che vi verrebbe costruita via treno, quando nel vecchio studio inter-regionale del 2015 era stato previsto il 40%. Fino ad arrivare ai costi stimati per l’opera a Rigutino che secondo alcuni sarebbero esagerati rispetto a quelli ipotizzati per Creti.
“Come avevamo sospettato e ampiamente anticipato – ha detto Matteo Galli, presidente del Comitato SAVA – la politica ha influenzato questo Tavolo Tecnico. Ha influenzato ‘la tecnica’ per rendere giustificabile la scelta di Creti. Se si parla di metodo scientifico nel report RFI, si può dire che c’è ma solo nella forma. Non c’è invece nei dati scelti per giungere a un simile risultato. Il metodo deve essere scientifico e i dati di input corretti. Altrimenti il metodo porta a risultati sbagliati, disconnessi dalla realtà”.
