Obbligo vaccinale? Forti dubbi di costituzionalità, gli atti inviati alla Corte Costituzionale

di Stefano Pezzola

Pubblicata l’Ordinanza Collegiale del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia sul ricorso relativo all’obbligo del vaccino Covid-19.
In data 22 marzo 2022 la questione è stata rimessa alla Corte Costituzionale sulla base di un numero eccessivo di eventi avversi anche gravi che non può consentire la legittimità costituzionale dell’obbligo.
Ricordiamo che è evidente che i parametri costituzionali per valutare la legittimità dell’obbligo vaccinale non sono rispettati in quanto:

☑️ non vi è prova di totale assenza di rischio o di rischio entro un normale margine di tollerabilità per la salute del singolo, a causa degli eventi avversi e fatali risultanti dal rapporto AIFA di febbraio 2022;

☑️ Rischio salute della collettività per un numero indeterminato di dosi ravvicinate;

☑️ Non sono state adottate misure di precauzione/mitigazione in fase di triage pre- vaccinale;

☑️ In caso di trattamenti sanitari obbligatori deve essere escluso l’onere di sottoscrizione del consenso informato.

Scrive il Consiglio di Giustizia Amministrativa con Presidente la Dott.ssa Rosanna De Nictolis: “Il Rapporto Vaccini 2020 descrive le attività di cd. vaccinovigilanza condotte in Italia dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e con il Gruppo di Lavoro per la vaccinovigilanza. Tali attività consistono nel monitoraggio e nella valutazione delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai vaccini. Ebbene, dall’esame di tale rapporto si evidenzia che, rispetto al totale delle dosi totali somministrate in Italia di vaccini (sia obbligatori che raccomandati: Esavalenti , Tetravalente, Trivalente, Antipneumococcici, Anti-rotavirus , Antimeningococco, MPR-MPRV-V e Anti-papillomavirus), nel 2020 sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza complessivamente 5.396 segnalazioni di sospetti eventi avversi a vaccini, pari a 17,9 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate, delle quali solo 1,9 costituiscono segnalazioni gravi. Invece, dall’esame del “Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti-COVID-19” (i cui dati essenziali vengono riportati nella relazione istruttoria, pagg. 13 e ss.) emerge che complessivamente, durante il primo anno dell’attuale campagna vaccinale, sono state inserite, nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, 117.920 segnalazioni di sospetto evento avverso, successivo alla vaccinazione, su un totale di 108.530.987 dosi di vaccino, con un tasso di segnalazione di 109 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate e con un tasso di 17,6 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate. Come risulta evidente, non solo il numero di eventi avversi da vaccini anti SARS-COV-2 è superiore alla media degli eventi avversi già registrati per le vaccinazioni obbligatorie in uso da anni, ma lo è di diversi ordini di grandezza (109 segnalazioni, a fronte di 17,9, e con un tasso di 17,6 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, a fronte di un tasso 1,9 segnalazioni gravi). Le emergenze istruttorie suggeriscono, quindi, una rivisitazione degli orientamenti giurisprudenziali fin qui espressi sulla base di dati ormai superati”.

Il Cga ha deciso, dopo aver esaminato la corposa documentazione prodotta dal collegio composto dal segretario generale del ministero della Salute, dal presidente del Consiglio superiore della Sanità operante presso il ministero della Salute e dal direttore della Direzione generale di prevenzione sanitaria, chiesta lo scorso gennaio per la “verifica della non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale”.

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