Ieri si sono ritrovati in quindici per discutere sulla costituzione anche ad Arezzo del Circolo Matteotti, traendo libera ispirazione a quello appena nato a Milano, ma anche per rispondere all’appello ai riformisti toscani di Franco Camarlinghi, apparso sul Corriere Fiorentino nei giorni scorsi.
I promotori: Alberto Ciolfi, Alessandro Meucci, Luciana Tartaglia, Camillo Brezzi, Stefano Mannelli, Monica Bettoni
Si richiamano alla figura di Giacomo Matteotti limpida figura di riformista intransigente e
democratico ad un secolo dal suo barbaro omicidio, perpetrato dai fascisti e rivendicato dallo stesso Mussolini in Parlamento.
Persone che provengono da esperienze politiche diverse, uniti dalla volontà di dare voce ai riformisti che in questo momento storico di contrapposizione ideologia, di sovranismi e massimalismi imperanti, si trovano spesso soffocati.
Nella pratica, il Circolo Matteotti si presenta già come un nuovo laboratorio di idee, senza alcuna ambizione di rappresentare un nuovo soggetto politico.
Nascerà ad Arezzo, per contribuire ad elaborare una visione di un’Italia libera e forte in un’Europa libera e forte in cui prevalgano: i principi di libertà individuale, stato di diritto, rispetto e riconoscimento dei diritti umani inviolabili, uguaglianza e solidarietà sociale.
Un think tank riformista ed europeista.
Nel prossimo mese di giugno, subito dopo i referendum, l’atto ufficiale fondativo a cui
parteciperanno il nutrito gruppo di volenterosi decisi a far sentire il loro pensiero e la loro voce, sia nella politica nazionale che locale.