Prosegue il calendario di iniziative dedicate a Pietro Leopoldo, il Granduca che fece della Toscana un laboratorio di riforme civili e sociali tra i più avanzati d’Europa.
Sabato 15 novembre, alle 17,30, al Museo delle Terre Nuove, si terrà la conferenza “La Toscana di Pietro Leopoldo.
Dall’abolizione della pena di morte a un diritto penale moderno”, un approfondimento sul ruolo del sovrano nell’evoluzione del diritto e nella costruzione di una nuova idea di giustizia.
All’incontro prenderanno parte Irene Stolzi, Riccardo Nencini e Cecilia Nava.
Irene Stolzi, professore ordinario di storia del diritto presso l’Università di Firenze, si è formata alla scuola di Paolo Grossi, tra i più illustri storici del diritto a livello internazionale e presidente della Corte Costituzionale dal 2016 al 2018;
Grossi ha legato storia, diritto e società percependo il diritto come una realtà viva profondamente incardinata nei valori di una comunità e nella vita concreta degli uomini.
Irene Stolzi, con il suo intervento, offrirà una lettura profonda del pensiero di Pietro Leopoldo e del significato delle sue riforme nel contesto europeo del Settecento.
Accanto a lei, Riccardo Nencini, presidente del Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux, porterà una testimonianza diretta di impegno civile e politico.
Da Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Nencini fu infatti il promotore della legge che istituiva la Festa della Toscana, concepita per celebrare la storica abolizione della pena di morte avvenuta in Toscana il 30 novembre 1786, prima al mondo per volontà di Pietro Leopoldo.
Un tema a lui particolarmente caro: sempre in veste di presidente del Consiglio Nencini si era battuto per la vita di Derek Rocco Barnabei, il giovane di origini italiane condannato a morte negli Stati Uniti.
Completa il quadro la partecipazione di Cecilia Nava, responsabile del gruppo di Firenze di Amnesty International, organizzazione che da decenni si batte per l’abolizione universale della pena capitale.
Amnesty, che si impegnò in prima linea anche nel caso di Derek Rocco Barnabei, continua oggi la sua azione di sensibilizzazione e pressione internazionale:
più di tre quarti dei Paesi del mondo hanno ormai abolito la pena di morte per legge o nella pratica, ma restano ancora numerosi gli Stati in cui essa viene applicata, richiamando la necessità di un impegno costante e condiviso per i diritti fondamentali dell’uomo.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di celebrazioni dedicate ai 260 anni dall’insediamento di Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena come Granduca di Toscana, promosso dal Comune di San Giovanni Valdarno, in collaborazione con il Museo delle Terre Nuove e Fondazione MUS.E, con il contributo della Regione Toscana.
L’appuntamento del 15 novembre si collega idealmente alla Festa della Toscana, che si celebra il 30 novembre, occasione per ricordare la straordinaria modernità delle riforme leopoldine e per riaffermare i valori di libertà, giustizia e civiltà giuridica che da allora definiscono l’identità toscana.
L’incontro offrirà così l’opportunità di riscoprire la figura di Pietro Leopoldo non solo come sovrano riformatore, ma come simbolo di una Toscana che, ieri come oggi, pone la dignità della persona e il progresso civile al centro della propria storia.
La partecipazione è libera fino a esaurimento posti.

