140 anni di lupo travestito da agnello

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Compie 140 anni la Fabian Society, un’associazione di matrice socialista nata il 4 gennaio 1884 a Londra fondata da vari intellettuali di cui il più conosciuto è George Bernard Shaw e con l’ambizioso obiettivo di elevare la classe dei lavoratori rendendoli capaci di assumere il controllo dei mezzi di produzione.

Non si celebra solo una pagina di storia ma una realtà ancora viva ed attuale come ci ricorda la Fondazione Pietro Nenni “… Negli ultimi anni, l’importanza dell’organizzazione è tornata a crescere. Soprattutto dopo le vittoriose elezioni 1997, che hanno portato Tony Blair a Downing Street, la Fabian Society ha ricominciato ad accrescere il numero dei suoi membri e il premier le ha riconosciuto l’importanza nell’aver ispirato la così detta third way (c.d. terza via), ovvero la ricerca di un compromesso tra le politiche liberali e quelle socialiste … Lontana da utopismi astratti, questa associazione ha voluto cercare un compromesso, e questa caratteristica, che è stata la maggiore fonte di critiche nei suoi confronti, ne ha anche comportato la sopravvivenza fino ai nostri giorni (fonte web fondazionenenni.blog/2018/01/04/il-socialismo-riformista-della-fabian-society-compie-133-anni/)

Secondo Davide Rossi, autore del libro “La Fabian Society e la pandemia”, il circolo vuole “instaurare un socialismo guidato da una ristretta aristocrazia del potere, ma non attraverso un atto rivoluzionario immediato quanto piuttosto attraverso il gradualismo, un prendere il potere un po’ alla volta, con riforme da attuare inserendosi man mano nei gangli delle istituzioni esistenti, trasformandole, in modo quasi impercettibile, dall’interno”(fonte web www.macrolibrarsi.it/speciali/nasce-la-fabian-society.php)

Già la scelta del nome e del simbolo adottato ne rivelerebbero lo spirito. “Fabian” si ispira a Fabio Massimo il Temporeggiatore, guerriero romano e membro del Senato Romano ai tempi della seconda guerra punica, nominato dittatore per contrastare Annibale dopo che lo stesso vinse la battaglia del Trasimeno nel 217 a.c.. Giunto in Puglia per affrontare il nemico cartaginese inaugurò l’innovativa strategia del temporeggiamento: logorare il nemico ed evitare lo scontro se non in condizioni vantaggiose non fornendo all’avversario occasione di attaccare battaglia ma seguendolo da vicino per infliggergli senza combattimento i maggiori danni.

Tuttavia temporeggiare permise ad Annibale di devastare diversi territori e per questo motivo, il Senato volle ridiscutere questa strategia che, sebbene innovativa, prevedeva il sacrificio di territori e risorse tanto che nel 216 a.c. i nuovi consoli decisero di abbandonarla con il risultato della sconfitta dei Romani a Canne. Da allora in poi questa condotta bellica venne ripresa da tutti i successivi comandanti romani che affrontarono Annibale.

Nel 209 a.c. “Il Temporeggiatore Fabio Massimo” riconquistò Taranto con il tradimento di alcuni mercenari che aprirono le porte della città che lui stesso tradì perché non si sapesse che Taranto fu presa con l’inganno, come racconta lo storico Appiano di Alessandria in Storia Romana VII, 49.

Anche lo stemma scelto dalla Fabian Society è pieno di significato: un lupo travestito con la pelle di un agnello. Una simbologia che non lascia dubbi sui valori e sugli interessi in campo e come il circolo intende realizzarli.

Nel 1895 alcuni membri della Fabian Society fondarono un istituto parauniversitario “la London School of Economics and Social Sciences, destinato a un notevole ruolo nella formazione dei quadri della pubblica amministrazione anglo-americana …(fonte Davide Rossi “La Fabian Society e la pandemia”, 11, Arianna editrice Macro).

Tra i fondatori Sidney e Beatrice Webb, Graham Wallas e George Bernard Shaw che grazie a donazioni private poterono realizzare i propri contenuti didattici tanto che nel 1900 fu integrata all’Università di Londra come Facoltà di Economia, ampliandosi per accogliere nuove scienze sociali, in particolare le scienze politiche, da cui ne deriva il nome (fonte web https://it.wikipedia.org/wiki/London_School_of_Economics_and_Political_Science)

Ancora oggi il percorso formativo e politico dei potenti passa attraverso la London School of Economics come dimostra ad esempio la biografia dell’ex Ministro della Salute Roberto Speranza (fonte web https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Speranza) e dell’intramontabile Romano Prodi (fonte web https://it.wikipedia.org/wiki/Romano_Prodi).

Non solo i nostri ma anche politici di calibro internazionale si sono formati anche attraverso la London School of Economics come ad esempio Ciarán Cuffe (fonte web https://en.wikipedia.org/wiki/Ciar%C3%A1n_Cuffe):  sconosciuto all’elettorato italiano, questo politico irlandese è stato tra i maggiori promotori in Europa della normativa sulla “Casa Green” che comporterà per gli italiani una ingente spesa per adeguare l’immobile di proprietà ai criteri di sostenibilità ecologica, attualmente solo accantonata in vista della campagna elettorale in Europa del giugno 2024.

La Fabian Society, l’Aspen Institute di cui è partecipe anche Giorgia Meloni (fonte web https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/26072561/giorgia-meloni-sempre-piu-in-alto-crocevia-diplomatici-politici-ultima-conquista-dove-entra.html), il Gruppo dei 30 di cui è membro Mario Draghi (fonte web https://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_dei_Trenta) il Word Economic Forum (W.E.F.) e persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) rappresentano oggi i circoli più esclusivi e di élite che hanno un diretto influsso sulla vita politica delle nazioni.

Ovviamente non c’è nulla di male se i potenti si associano, un po’ come un comune cittadino partecipa al circolo della bocciofila. Rimane il fatto, però, che si parla pochissimo di questi enti privati non eletti da nessun cittadino e proprio per questo, in maniera del tutto legale, non rientrano sotto la lente della trasparenza politica. Rimane quindi da sperare che non prevalga l’indole del lupo e che con il candore dell’agnello agiscano per il nostro bene.

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Massimiliano Napoli
Massimiliano Napoli
Nato nel 1971 ad Acireale, cittadina barocca alle pendici di un vulcano su un altopiano lavico a strapiombo sul mare. Di madre veneta e padre siciliano ho terminato la formazione presso l'università degli studi di Catania. Trasferito – ritenevo - stabilmente in Veneto dove ho lavorato per una multinazionale dell'abbigliamento, dal 2006 vivo in Umbria, marito e padre, svolgo attualmente una professione intellettuale. Mi appassionano i libri, la filosofia, la fotografia, la musica, le piante, i viaggi ed il vino buono del contadino. Provo entusiasmo quando incontro “una mente educata che può capire un pensiero diverso dal suo senza avere il bisogno di accettarlo”.

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