“L’Amministrazione comunale fa finta di non capire e, a mio parere, non prende adeguatamente in considerazione la mia interrogazione consiliare con la quale ho evidenziato che a breve si renderanno vacanti due posizioni organizzative – non da poco – del Comune di Arezzo:
la P.O. dell’Ufficio di Comandante della Polizia Municipale (dal 15 marzo 2026) e la P.O. dell’Ufficio SUAP Attività produttive (dal 16 dicembre 2025) a seguito del collocamento a riposo in trattamento di quiescenza degli attuali direttori dei suddetti uffici.
Ho quindi chiesto in Consiglio comunale se entrambe le Posizioni Organizzative saranno rinominate mediante la selezione di nuovi funzionari comunali da immettere nei ruoli, oppure se le funzioni delle sopra dette Posizioni Organizzative saranno assorbite da parte degli stessi attuali dirigenti, così come già messo in pratica dal Comune di Arezzo rispetto alla Posizione Organizzativa dell’Ufficio Gestione del Patrimonio, tuttora non riassegnata dal 18 marzo 2022 le cui funzioni sono assolte dal dirigente ad interim del Servizio Patrimonio.
Inoltre ho domandato con quali tempi e modalità organizzative saranno eventualmente avviate le selezioni per individuare nel caso le due Posizioni Organizzative sopra dette, tenuto conto del fatto che i tempi stringono considerato che nella primavera dell’anno 2026 si terranno le elezioni comunali ad Arezzo.
La risposta non c’è stata, ciò significa che ad oggi l’Amministrazione comunale non ha la minima idea di come procedere o forse, semplicemente, non lo vuole dire.
E’ successo anche l’Organismo Indipendente di Valutazione del Comune che, sebbene sia un organismo in carica per la durata di tre anni, nel 2022 non venne rinnovato in tempo e il Comune di Arezzo si ritrovò senza tale organismo dal 15 luglio 2022 al 4 novembre 2022, dunque in difetto rispetto alle disposizioni dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC).
Giova infine ricordare che occorre che sia rispettata, come dal sottoscritto sempre sollecitato, la massima trasparenza nelle procedure valutative del personale.
In questo senso la sentenza n. 2281/2021 del Consiglio di Stato ha stabilito che negli atti di gestione del rapporto di lavoro, la Pubblica Amministrazione deve rispettare i canoni di correttezza e buona fede, fornendo adeguata motivazione delle scelte effettuate.
La decisione conferma che la discrezionalità tecnica amministrativa nelle valutazioni comparative deve sempre coniugarsi con la trasparenza procedurale.”