Continuano ad apparire bandiere palestinesi nei luoghi simbolici della provincia di Arezzo, in un gesto che si vuole carico di significato politico e umanitario. Nelle ultime ore, il vessillo del popolo palestinese è stato affisso sul ponte della Gioconda a Ponte Buriano e sulla statua di Garibaldi ad Anghiari.
La presenza delle bandiere segue altri episodi analoghi registrati nel territorio, tra cui l’esposizione sul Palazzo Comunale di Arezzo, sulla croce del Pratomagno e sul raccordo dell’Autostrada del Sole.
Secondo quanto riferito da chi ha inviato la segnalazione in redazione, sempre più persone, in modo spontaneo, stanno esponendo la bandiera palestinese nelle proprie case o in luoghi pubblici per manifestare dissenso rispetto alla situazione in corso nella Striscia di Gaza.
La motivazione che accompagna questi gesti è una condanna esplicita di quanto definito come un “genocidio”, in riferimento alle notizie sulla crisi umanitaria in atto. Il gesto, pur simbolico, vuole sollecitare un intervento più deciso da parte del governo italiano e contestare quella che viene percepita come una posizione di complicità verso le azioni militari israeliane.
L’appello di chi affigge le bandiere è quello di non restare indifferenti di fronte alle cifre drammatiche delle vittime, in particolare bambini, che, secondo le fonti citate, muoiono per fame, malattia o per mano dell’esercito israeliano mentre cercano cibo.
L’esposizione delle bandiere, pur non potendo incidere direttamente sul conflitto, viene interpretata come un’espressione civile di protesta e come richiesta alle istituzioni italiane di prendere posizione per la tutela dei diritti umani e dei civili coinvolti.