Il caso Scozia: contagi e decessi tra il 73% della popolazione vaccinata

di Stefano Pezzola

Come si fa non amare la Scozia: praterie verdi, dolmen e menhir, portali spazio-temporali, mostri, cornamuse, unicorni e arcobaleni.

La Scozia è davvero straordinaria: verde, tormentata, aspra e magnifica. I grossi edifici in pietra, austeri e freddi, sono ammorbiditi dal verde e dai sorrisi della gente allegra e ospitale.

Guardiamo da sempre alla Scozia per tutte le nostre idee sulla civiltà.

In questo periodo guardiamo alla Scozia per valutare con attenzione i dati forniti settimanalmente con il “PHS Covid-19 weekly Report” in merito all’emergenza SARS COV-2.

E’ stato pubblicato l’1 dicembre 2021 il nuovo documento riferito al 26 novembre 2021.

QUI è possibile scaricare il file pdf del Report completo.

Analizziamo la tabella a pag. 43).

I casi di positività tra i NON vaccinati ammontato a 6.497 mentre i casi di positività tra i vaccinati con una o due dosi sono 11.203.

I dati sui contagi sono decisamente a sfavore dei vaccinati e non regge neppure l’effetto paradosso, in Scozia stiamo assistendo nelle ultime quattro settimane ad un aumento vertiginoso dei contagi tra i vaccinati.

Analizziamo adesso la tabella a pag. 55).

I decessi tra i NON vaccinati ammontato a 13 mentre i decessi tra i vaccinati con una o due dosi sono 78.

Anche i dati sui decessi sono decisamente a sfavore dei vaccinati ed anche in questo caso non regge l’effetto paradosso che talvolta i lettori citano, quasi invocano.

Ricordiamo che i NON vaccinati sono infatti 1.579.637 mentre i vaccinati con una o due dosi sono ben 4.264.649 ovvero quasi il 73% della popolazione vaccinabile.

I calcoli percentuali sono molto semplici e non sono certo calcoli strutturali!

E’ sufficiente analizzare con onestà le tabelle pubblicate dal Ministero della Sanità Scozzese, magari effettuando una comparazione con i dati pubblicati settimanalmente dall’Istituto Superiore della Sanità.

Piuttosto agevole anche agli occhi e le orecchie dei cittadini teledipendenti e trascinati nell’imbuto della narrazione dominante, rilevare la faciloneria e approssimazione con la quale chi ci governa da 24 mesi in emergenza ha preso e continua a prendere decisioni dettate dalla tutela di interessi economici e non certo a tutela della salute pubblica.

Sarebbe bastato utilizzare i dati per impostare una campagna vaccinale ponderata per età e per patologie pregresse andando a proteggere i piu’ fragili e facendo liberamente circolare il virus, così da farlo diventare endemico, tra tutti gli altri.

E adesso?

I dati nella prossime settimana – in Scozia così come in Italia – continueranno a fotografare una situazione paradossale che nulla ha a che vedere con il paradosso di Simpson quanto piuttosto con una sconclusionata e arrogante politica vaccinale, una never ending story che obbligherà gli italiani ad una quarta dose in primavera, per poi magari far passare il subdolo messaggio che saranno necessarie 2/3 dosi all’anno da qui all’eternità.

Il vaccino Comirnaty d Pfizer BioNTech non è la soluzione!

I rischi benefici non sono stati determinati da un ente terzo ma si basano esclusivamente su dati forniti dal produttore.

Le reazioni avverse sino ad oggi taciute si presenteranno improvvisamente agli occhi degli italiani per raccontare un film completamente diverso, e credo che non sarà un bel film.

Londra può avere più denaro e Vienna più cultura; Roma può avere più storia e Parigi più stile. Ma Glasgow ha il cuore più grande”.

Confidiamo in un risveglio degli amici scozzesi che possa essere di buon auspicio anche per la gran parte degli italiani impauriti e smarriti.

© Riproduzione riservata

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