Caserma di via Filzi: “cantiere nel degrado tra topi e zanzare”

Donati e Caneschi: "Ghinelli e Tanti falsificano la realtà sulla caserma di via Filzi per coprire scelte scellerate e nel frattempo il cantiere è pieno di topi e zanzare"

Assistiamo, ad ogni occasione, da parte del Sindaco Ghinelli e dei suoi Assessori a strampalate dichiarazioni che cercano di coprire scelte scellerate fatte a suo tempo in relazione al progetto per la realizzazione della nuova sede della Polizia Municipale.

É bene che i cittadini sappiano dove sta la verità.

Caserma di via Filzi: cantiere nel degrado tra topi e zanzareTutto parte nei primi mesi dell’anno 2018: a seguito di bando con cui l’amministrazione Comunale individua il fabbricato su cui realizzare l’intervento; la scelta ricade sull’ immobile di via Filzi di proprietà della Diocesi di Arezzo.

Successivamente, a dicembre 2018, viene pubblicato un bando, con la formula del partenariato pubblico-privato, con il quale il Comune chiede che venga comprato quell’ immobile già scelto di via Filzi e che vengano realizzati i lavori per la costruzione della nuova sede della PM.

Si aggiudica la gara un ATI costituita tra un istituto di credito e una ditta edile.

Con questa formula di appalto il Comune avrebbe dovuto iniziare a pagare la prima rata del leasing a lavori finiti, diventando proprietario dell’immobile e con l’impegno di pagare le rate per 20 anni, per un importo complessivo di oltre 6 milioni di euro.

Fallita l’impresa, resta solo l’Istituto di credito e, con questo appalto, una ditta fallita non può essere sostituita.

Quindi il vero peccato originario è stato il tipo di appalto scelto, voluto e idolatrato da Ghinelli, dai suoi Assessori e dai consiglieri di maggioranza che non hanno mosso un dito per mettere in discussione questa scelta… anzi lo hanno più volte definito vantaggioso e tutelante per il Comune.

Caserma di via Filzi: cantiere nel degrado tra topi e zanzareSe invece il Comune avesse fatto il classico appalto dei lavori, comprando prima l’immobile, oggi, anche in presenza del fallimento di una ditta, sarebbe stato possibile sostituirla e lavorare su il fabbricato di proprietà del Comune.

E perché il Comune non ha fatto questa scelta? Se non si poteva fare allora, ora il Comune può comprare l’immobile?

In attesa che Ghinelli & c trovino una soluzione, l’area è piena di zanzare e topi, il fabbricato è occupato da persone disagiate e la sicurezza non c’è.

Una cosa è chiara: l’appalto scelto ha tutelato forse la Giunta di destra, ma sono i cittadini che stanno subendo e subiranno chissà per quanto tempo i problemi dovuti alle scelte fatte.

Alessandro Caneschi e Giovanni Donati consiglieri comunali PD

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