Venerdรฌ 26 maggio 2023 alle ore 17.30 presso l’Auditorium Aldo Ducci (Sala Montetini) in via Cesalpino, 53 ad Arezzo, La Fionda, rivista politico-culturale con direttore responsabile Alessandro Somma, presenta i libri “L’Europa in Guerra” di Fabio Mini edito da PaperFirst e “Crisi o transizione energetica? Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilitร ” di Demostenes Floros edito da Diarkos.
Allโincontro, moderato dalla giornalista Maria Stella Bianco, parteciperanno gli autori Fabio Mini, generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano, Demostenes Floros, analista geopolitico ed economico, insegna presso il Master di 1ยฐ Livello in Relazioni Internazionali di impresa: Italia-Russiaโ (Modulo: Energia) dellโUniversitร di Bologna e Maurizio Vezzosi, analista e reporter freelance, collaboratore della RSI Televisione Svizzera, LโEspresso, Limes, lโAtlante geopolitico di Treccani, il centro studi Quadrante Futuro ed altre testate: ha raccontato il conflitto ucraino dai territori insorti contro il governo di Kiev documentando la situazione sulla linea del fronte.
Ne L’Europa in guerra il Generale Fabio Mini, da comandante militare addentro ai meccanismi Nato e ai rapporti in seno a diverse organizzazioni italiane ed internazionali, illustra in modo circostanziato ed approfondito le ipocrisie delle nazioni occidentali, specialmente dell’Unione Europea, nelle vicende che hanno portato al conflitto in Ucraina.
“La guerra in Ucraina รจ il risultato della difesa di un Paese membro delle Nazioni Unite dallโattacco della Russia – scrive il gen. Mini – poteva essere evitata, ma non lโha voluto nessuno“.
Anzi, la patente di giustizia e legittimitร รจ servita a inasprire il conflitto e ad allargarlo. Proprio la legittimitร รจ un dogma dellโOccidente, che rappresenta un quarto delle terre emerse e un settimo della popolazione mondiale.
Che produce il 50% del Pil globale e consuma parte di quello del resto del mondo.
Gli Usa cercano di limitare lo sviluppo economico dellโOccidente europeo, negando qualsiasi strumento militare indipendente.
E, fortunatamente per gli States, lโEuropa รจ gestita da organi burocratici che ne riconoscono lโegemonia. Gli Stati Uniti esercitano quindi la supremazia globale e si oppongono alla Cina e alla Russia. E il vero ostacolo รจ rappresentato dalla potenza nucleare di Mosca, e non da quella commerciale della Cina. LโUcraina รจ quindi uno dei passi statunitensi verso la sistemazione definitiva di una vecchia faccenda: il depotenziamento militare della Russia e quello economico dellโEuropa. Ed รจ lโanticipazione del contrasto politico, economico e militare nei confronti della Cina. Tutto questo puรฒ giustificare un conflitto? Il pacifismo risponderebbe di no. La prassi politica risponderebbero di sรฌ. Anzi, sono bastati eventi meno gravi per indurre lโOccidente a scendere in guerra: nei Balcani, in Iraq, in Siria, in Afghanistan, in Libia. ร questa costante geopolitica e mentale a rivelare lโennesimo e ipocrita segreto di Pulcinella: siamo in guerra.
Nel “Crisi o transizione energetica? Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilitร ” il prof. Demostenes Floros racconta come “con lโuscita dalla pandemia, la strategia europea per la sostenibilitร abbia iniziato a confrontarsi con la scarsitร di fonti energetiche tradizionali e con lโassenza di quelle tecnologie che permetterebbero di completare il passaggio alle fonti naturali“.
A questi fattori si aggiunge ora lโacuta crisi geopolitica provocata dal conflitto in Ucraina.
La dipendenza europea dalle forniture di gas naturale dalla Russia obbliga a ripensare in tutta fretta le modalitร di copertura del fabbisogno energetico.
Le possibilitร di diversificare le importazioni di energia sono tuttavia esigue e le prospettive di incorrere in una scarsitร nelle forniture stanno rapidamente aumentando.
I fattori geopolitici potrebbero in breve tempo divenire preminenti, qualora proprio la riconfigurazione dei mercati dellโenergia rinsaldasse lโasse fra Russia e Cina, accentuando la preminenza dellโAsia nelle produzioni manifatturiere.
Il conflitto ucraino accentua dunque il conflitto energetico latente, ponendo forse termine al processo di globalizzazione dei mercati.
Eventualitร che potrebbe trovare lโEuropa del tutto impreparata.
Un doppio appuntamento promosso dalla rivista La Fionda, edita da Marcovaldo di Simone Luciani, che come ricorda Geminello Preterossi, ordinario di filosogia e direttore, โรจ uno strumento di chi si ribella allโoppressione. Di chi non puรฒ contare su grandi risorse materiali nรฉ gode di protettorati mainstream, ma mira dritto perchรฉ ha il coraggio delle idee. La forza dellโirriverenza, che fa analizzare in contropelo i luoghi comuni. La passione intellettuale e politica di chi non aderisce alle idee ricevute, ma sottopone tutte le tesi a una verifica attenta. Lโostinazione ragionata di chi non ha paura di smentire la propaganda, squarciando il velo della post-veritร del sistema neoliberista. La lucida coerenza di non negare i fatti, o edulcorarli, per approfondire e cercare di capire di piรน, senza fermarsi di fronte alle convenienze, alle interpretazioni di comodoโ.
Ad Arezzo arrivano il gen. Fabio Mini e il prof. Demostenes Floros a parlare del conflitto ucraino
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