GAZA È IL MONDO – Dalla Flottilla alle nuove mobilitazioni

Nonostante la pace dichiarata, a Gaza si continua a morire. Le violenze sulla popolazione palestinese non si sono fermate e le condizioni di vita restano drammatiche.

In questo contesto, la solidarietà internazionale e l’impegno civile restano fondamentali per rompere il silenzio.

Per approfondire la situazione nei territori palestinesi e lungo le rotte umanitarie del Mediterraneo, il 19 dicembre alle ore 18 il CAS Indicatore ospiterà l’incontro pubblico “Gaza è il Mondo – Dalla Flottilla alle nuove mobilitazioni”, organizzato da Arci Arezzo con Oxfam Italia, Arezzo per Gaza e il CAS Indicatore, con l’adesione di oltre 20 realtà solidali del territorio.

Tra gli ospiti Margherita Cioppi, 33 anni, imbarcata sulla barca a vela Karma della Global Sumud Flotilla, intercettata dalla marina israeliana mentre tentava di raggiungere Gaza con aiuti umanitari. à

Interverranno anche Walter Massa, presidente nazionale Arci, e Paolo Pezzati, portavoce crisi umanitarie di Oxfam Italia che più volte si sono recati ai confini con la Palestina per testimoniare le condizioni della popolazione e il blocco degli aiuti umanitari.

A seguire si terrà una cena solidale, il cui ricavato sarà destinato al progetto TOM – Tutti gli Occhi sul Mediterraneo, la flotta civile che opera nel Canale di Sicilia per documentare violazioni dei diritti umani e monitorare le rotte migratorie.

La serata proseguirà con il concerto dei Punkcake, giovane e fresca band del territorio che che si sta affermando a livello nazionale grazie alle canzoni che uniscono l’energia della musica punk/rock a testi taglienti con particolare attenzione ai temi sociali.

«A Gaza si continua a morire, non possiamo abituarci a questa tragedia – dichiara Federica Ettori, presidente di Arci Arezzo.

Come Arci sentiamo il dovere profondo di richiamare tutti a questa verità dolorosa, di non lasciarla scivolare nel silenzio.

Vedere così tante realtà aretine unite in questa iniziativa è un segnale di forza e di speranza.

Sono le stesse realtà che, durante l’esperienza della Flottiglia, hanno scelto di chiamarsi “equipaggio di terra”, perché la solidarietà non si vive da spettatori, ma stando insieme, mettendosi in gioco.

La solidarietà non è solo un concetto: è un gesto, un atto, una presenza. Partecipare, ascoltare, sostenere significa costruire comunità viva, significa dire con decisione che di fronte alle ingiustizie non arretriamo. Noi ci siamo, insieme, e non resteremo indifferenti.”

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