Il secondo weekend della mostra antologica di pittura di Franco Onali

Inizia il secondo weekend di โ€œLirismo indifesoโ€, mostra antologica di pittura di Franco Onali a cura di Jacopo Bucciantini, inaugurata con successo lo scorso 29 novembre alla Galleria Comunale dโ€™Arte Contemporanea di Arezzo.

โ€œLirismo indifesoโ€ รจ un evento organizzato da Lโ€™ulcera del signor Wilson e Fondazione Guido di Arezzo, con il patrocinio di Regione Toscana, Consiglio Regionale della Toscana e Comune di Arezzo e la collaborazione di Terra di Arezzo e Fondazione Arezzo Intour.

La mostra sarร  visitabile fino al 6 gennaio 2026 rispettando i seguenti orari: giovedรฌ e venerdรฌ con orario 16-19. Sabato e domenica con orario 10-13 e 16-19.

Accanto alle opere dellโ€™autore romano, sono presenti la videoart โ€œLe bagnanti di Franco Onaliโ€ e un breve documentario dedicato al โ€œmaking ofโ€ della mostra.

Alla base del progetto espositivo โ€œLirismo indifesoโ€, che segna il ritorno di Franco Onali ad Arezzo, sua terra dโ€™adozione, vi รจ la volontร  di restituire al pubblico la sua grammatica pittorica mediante una selezione di opere che ne ripercorrono la carriera ultra-settantennale.

La mostra intende fornire al pubblico alcuni strumenti atti a dipanare lโ€™enigma che risiede nella produzione eterogenea del maestro.

Un evento finalizzato al netto superamento della fruizione frontale e asettica, per lasciare spazio a una libera e individuale sperimentazione estetica dellโ€™immaginario dellโ€™artista.

A prima vista, potrebbe quasi sembrare che lโ€™arte di Onali sia molto eterogenea, addirittura scostante.

I lavori in questione, difatti, non esprimono nulla direttamente: essi si limitano a riflettere gli stati dโ€™animo del loro autore, un uomo istintivo, senza filtri.

Non รจ un caso che la produzione sia caratterizzata da periodi estremamente floridi, alternati a momenti del tutto improduttivi. 

Esistono due cicli essenziali nella produzione di Onali: uno giovanile, dagli anni Quaranta agli anni Settanta, conclusosi con la separazione dalla prima moglie, e uno senile, dagli anni Novanta a oggi, iniziato col superamento della depressione post divorzio, a seguito dellโ€™incontro con Anna Maria Roncoroni, che sarebbe divenuta la sua seconda moglie.

Il primo ciclo รจ contraddistinto dalla produzione di opere post-cubiste. Nei primi anni Onali realizza pitture figurative partecipi di tratti surrealisti o simbolisti e sviluppa, nel tempo, una predilezione per unโ€™estetica tendenzialmente cubista ma con principi fondanti originali.

Se il cubismo si basa sullโ€™idea di mostrare un soggetto da piรน punti di vista, superando cosรฌ le regole prospettiche canoniche, Onali si serve di questo principio per riflettere le proprie tensioni.

In altre parole, lโ€™assenza di una prospettiva esatta assume un nuovo significato: essa veicola lโ€™assenza di certezze che ha caratterizzato gran parte dellโ€™esistenza del romano.

Il post-cubismo di Onali si configura quale mero mezzo comunicativo di qualcosโ€™altro. Mediante la pittura, egli cerca di lenire il proprio disagio, fintantochรฉ esso non prende il sopravvento, portando lโ€™artista a interrompere del tutto il suo lavoro per anni.

Il secondo ciclo si differenzia profondamente dal primo. Il pittore si dedica soprattutto allโ€™astrattismo, declinandolo in plurime forme.

Lโ€™autore torna a dipingere non tanto perchรฉ ha ritrovato fiducia nellโ€™arte, bensรฌ perchรฉ dipingere diventa un rituale.

Il suo linguaggio astratto non esprime nulla direttamente, al contrario riflette il disinteresse radicale per oggetti e soggetti. Onali palesa la vuotezza, mostra il niente e lo fa attraverso un sapiente uso dei colori.

Egli โ€œnon si esprimeโ€ grazie a una sensibilitร  estetica raffinata e incisiva. Non sono rari i dipinti in cui il soggetto corrisponde a unโ€™area della tela priva di vernice, circondata da altre aree coperte da colori vibranti:

รจ il riflesso di un artista che sceglie la non-espressione, ergo sceglie una autenticitร  assoluta.

Ecco, quelle figure bianche, quelle non-figure, rispecchiano perfettamente il loro artefice: un uomo in costante ricerca di qualcosa che egli stesso non รจ mai riuscito a descrivere a parole, ma a cui si รจ potuto avvicinare attraverso il suo originale lavoro.

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