Palestina Libera: venerdì manifestazione contro il genocidio a Gaza

La manifestazione è stata anticipata a domani a causa di una diffida da parte della Questura.

Due anni di massacri, pulizia etnica e un vero e proprio genocidio nei confronti della popolazione di Gaza per non parlare di quello che sta accadendo ai palestinesi in Cisgordania.

Dopo due anni durante i quali ci siamo mobilitati: con manifestazioni, iniziative di ogni genere anche ad Arezzo.

La Global Sumud Flottilla ci ha portati con sé, i nostri occhi sono stati su quelle barche, il salto di qualità è stato evidente.

Due anni che hanno rappresentato un ulteriore aggravamento di una situazione di ingiustizia e sopruso che dura da 80 anni.

Non solo Israele una volta di più ha dimostrato il totale disprezzo del diritto internazionale, delle leggi e anche dei principi umanitari più essenziali, ma anche il governo italiano ci ha ricordato che è il governo solo di alcuni italiani e non di tutti.

Probabilmente perché, al di là delle dichiarazioni ufficiali, continua a commerciare in armi e prodotti bellici con Israele, dimostrando una sudditanza imbarazzante.

Il presunto piano di pace di Trump e sul quale dovranno decidere i palestinesi finora mai chiamati in causa, dimostra una chiara idea coloniale dell’Occidente e disumanizzante nei confronti degli abitanti di Gaza e della Cisgiordania.

Una nuova flottilla è stata fermata stanotte sempre in acque internazionali, Israele sta sistematicamente impedendo l’arrivo di aiuti alimentari ai palestinesi.

Per questo non possiamo abbassare la guardia, per questo dobbiamo continuare a esserci.

Per questo VENERDÌ 10 ottobre saremo in piazza ad Arezzo con un nuovo corteo tra le strade cittadine, con appuntamento dalle ore 18 nel piazzale del Rossellino.

Per continuare a chiedere insieme al milione di persone di sabato scorso e ai milioni dello sciopero generale lo stop al genocidio e la Palestina libera.

La manifestazione è stata anticipata a domani venerdì 10 ottobre ore 18 a causa di una diffida da parte della Questura le cui motivazioni sono quantomeno opinabili.

 Un motivo in più qualora ce ne fosse bisogno per scendere in piazza e manifestare!

Il tentativo di repressione contro il movimento di solidarietà per la Palestina è ormai evidente!

Non dobbiamo, non possiamo, non vogliamo farci fermare.

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