Toscana Rossa: “Richieste dei Sanitari per Gaza sono giuste e urgenti”

Venerdì l’Ordine dei Medici ha organizzato un dibattito con le tre persone candidate alla Presidenza della Giunta della Regione Toscana.

Al temine un rappresentante delle e dei Sanitari per Gaza, la cui serietà e il cui impegno sono noti nella Città di Firenze, come quello delle persone con cui da tempo lotta per fermare il genocidio del popolo palestinese, ha chiesto di poter prendere una posizione chiara, a chi si candida a governare il nostro territorio.

Di fatto è stato impedito di ribadire l’ipocrisia con cui Giani dice di voler interrompere gli accordi internazionali ed economici con Israele.

Si è, anzi, sostenuto che la politica non abbia responsabilità in tal senso, sottolineando la presenza di numerosi stabilimenti dell’azienda farmaceutica TEVA sul territorio italiano e suggerendo che la scelta debba essere tra mantenere i posti di lavoro e fermare il genocidio.

Niente di più falso, e lo sciopero generale di domani 22 settembre è lì a ricordarcelo.

Le richieste delle e dei Sanitari per Gaza sono già dentro quelle dichiarazioni che abbiamo rilasciato all’annuncio della raccolta delle firme per Toscana Rossa, poco più di un mese fa.

Il Console onorario di Israele deve essere rimosso dalla Fondazione Meyer ora, non a fine mandato, fra mesi e mesi.

I rapporti con aziende e società che finanziano l’economia israeliana vanno interrotti, sostenendo le campagne di boicottaggio.

Al personale sanitario che aderisce alle proteste va dato sostengo. E a Francesca Albanese è importante dare riconoscimenti istituzionali, come stiamo già proponendo nei Comuni, ma ci impegniamo a farlo anche quando governeremo la Regione.

Aggiungiamo che su questo tema non è possibile avere nessuna ambiguità: mentre Italia Viva, alleata di Giani, è fortemente legata al console onorario di Israele, al suo teorico opposto la Lega condivide le posizioni filo-israeliane.

Ciò che per gli alleati di Giani è possibile – stare dentro un tutto indistinto dove tutto e il suo contrario sono legittimi, anche di fronte a un genocidio, per noi sarebbe impossibile: sulla Palestina la posizione deve essere chiara.

È urgente rompere ogni complicità con lo Stato terrorista di Israele: lo diciamo ora per farlo poi una volta al governo della Regione.

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