Sottoscritto il patto d’intenti tra Comune di Castiglion Fiorentino e Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che suggella la collaborazione a favore della restaurata Chiesa di Sant’Agostino e di tutta la comunità castiglionese.
È stata una giornata densa di significato quella di ieri venerdì 11 luglio, che ha segnato la riapertura della chiesa di Sant’Agostino, vero gioiello del centro storico di Castiglion Fiorentino.
Dopo oltre dieci anni dal crollo del tetto, e grazie a un importante intervento di restauro sostenuto dalla CEI, dalla Diocesi, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e dal Comune, il luogo sacro torna finalmente fruibile dalla comunità.
Venerdì 11 luglio, nel corso della cerimonia inaugurale – introdotta da un convegno dedicato alla storia della chiesa e seguita dall’apertura della personale dell’artista castiglionese Enzo Scatragli – è stato sottoscritto il patto d’intenti tra il Comune di Castiglion Fiorentino e la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, rappresentati dal sindaco Mario Agnelli e da S.E. Mons. Andrea Migliavacca.
L’accordo suggella una collaborazione duratura per la valorizzazione del bene, promuovendo azioni condivise di tutela, fruizione e promozione culturale.
“È un’esperienza davvero bella, perché una chiesa che torna ad aprirsi, ad essere vissuta, ad essere utilizzata è un bene che torna alla comunità e quindi, questo, è un segno di un dono, di una possibilità d’incontro per una comunità e una comunità che ritrova una dimensione spirituale, culturale è una comunità che vive, che vive davvero;
il recupero di questa bella chiesa è frutto di una sinergia di tutte le componenti della comunità, il Comune, la Parrocchia, la Diocesi, i contributi dei vari finanziamenti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, quindi tante realtà che dicono che una comunità si è impegnata e questo è un segno molto bello” – afferma il S.E. Andrea Migliavacca, Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro;

aggiunge ricordando le celebrazioni per il Santo Patrono San Michele Arcangelo che, per coincidenza, è stata anche la giornata della proclamazione di Papa Leone XIV, “due mesi fa, ancora non lo sapevamo ancora che era un Papa agostiniano ma eravamo nella chiesa di Sant’Agostino quindi, un segno, di un legame che ci tiene uniti alla Chiesa, al Papa, e che ci fa riscoprire non solo la figura di Sant’Agostino ma anche la tradizione spirituale che ci ha regalato come in questa chiesa”.
Riconoscendo l’importanza storica, spirituale e culturale della Chiesa di Sant’Agostino i due enti “si impegnano a collaborare”, si legge nella pergamena firmata dal sindaco Mario Agnelli e da S.E Andrea Migliavacca, Vescovo della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, “per la sua valorizzazione, attraverso azioni congiunte per la promozione, la fruizione e la tutela del bene rafforzando ulteriormente il legame tra la Chiesa e la comunità locale”.
Il crollo del tetto della Chiesa di Sant’Agostino si è verificato oltre 10 anni fa e da quel giorno è partita una sorta di mobilitazione generale per mettere in sicurezza questa bellissima Chiesa del quattordicesimo secolo.
Grazie all’intervento sostenuto dalla C.E.I., e dopo la convenzione sottoscritta dalla Diocesi con il Comune per l’utilizzo dell’edificio sacro a fini culturali, lo scorso anno è arrivato anche il prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che ha permesso di realizzare gli importanti lavori di restauro.
In un prima fase, infatti, sono stati effettuati una serie d’interventi, tra i quali tinteggiatura interna, restauro infissi, revisione impianto elettrico e trattamento pavimentazione, oltre che il restauro della scalinata esterna e il sagrato.
Questi lavori hanno permesso all’edificio – vero e proprio gioiello storico castiglionese – di diventare un centro polifunzionale che ospiterà attività ricreative, convegni e mostre di rilievo andando ad arricchire, con una nuova offerta di qualità per studiosi e visitatori, quel progetto di valorizzazione dei beni culturali e di promozione del patrimonio artistico che il Comune porta avanti da anni.
“Un tempo di festeggiava la fine della costruzione di una chiesa e Castiglion Fiorentino è una città conta più di 50 chiese, tra consacrate, sconsacrate e ruderi, tra queste quella di Sant’Agostino credo che sia una perla, una struttura semplice lineare ma di grande pregio.
La conoscevo da tempi in cui veniva regolarmente aperta. Poi ho vissuto quell’attimo indimenticabile del crollo del tetto, fui avvisato e insieme a don Marcello Colcelli, l’allora parroco della Collegiata, venimmo qui e ci trovammo di fronte ad una scenario davvero raccapricciante e vorrei dire anche demoralizzante. Nonostante tutto non ci siamo persi d’animo; devo ringraziare tante persone a partire
dall’Arcivescovo Fontana per poi passare al Vescovo Migliavacca, a don Marcello e don Aimè, che ha raccolto la sua eredità, dalla Fondazione Cassa di Risparmio ai professionisti alle ditte;
tutti insieme siamo arrivati ad oggi giorno in cui stiamo restituendo alla comunità di Castiglion Fiorentino e non solo questo gioiello che oggi è sia una chiesa consacrata al culto che, attraverso la convenzione che abbiamo stipulato, la sede, come per altro si evince dall’evento di questa sera, d’importanti iniziative culturali.
Stasera, infatti, viene inaugurata la mostra di Enzo Scatragli, un artista che non ha certamente bisogno della mia presentazione ma che coniugherà alla bellezza della chiesa la grandezza delle sue opere” conclude il sindaco Mario Agnelli.