Una raccolta di firme e un ciclo di incontri di approfondimento per ribadire la centralità della famiglia come nucleo originario della società fondato sull’unione tra un uomo e una donna.
A promuoverli sarà l’associazione aretina Difesa dei Valori per stimolare una mobilitazione contro la recente sentenza della Corte Costituzionale a favore della doppia maternità, andando a riflettere sul rischio dell’eclissi del ruolo del padre nella genitorialità contemporanea e a sollevare interrogativi sull’impatto culturale, educativo e sociale di modelli familiari alternativi a quello tradizionale.
La volontà è, dunque, di opporsi a una norma che autorizza la nascita di figli che, per sentenza, possono essere orfani di padre ancor prima di nascere.
La sentenza in questione ha definito come, in una coppia di donne, anche la madre non biologica possa essere riconosciuta legalmente nel ruolo di genitrice del minore nato in Italia a seguito di procreazione medicalmente assistita completata all’estero.
L’associazione Difesa dei Valori evidenzia il vuoto etico che, per una precisa scelta adulta, viene creato nell’orizzonte affettivo e identitario di un bambino proprio nel momento in cui il padre biologico, per definizione, svanisce e viene eliminato il valore della polarità genitoriale.
“La sentenza, inseguendo i desideri degli adulti, rischia di ignorare il diritto fondamentale di un figlio a conoscere, per quanto possibile, entrambe le sue radici”, scrive l’associazione Difesa dei Valori, “La famiglia è un’istituzione che viene prima di ogni legge dello Stato, con le figure paterna e materna che offrono apporti diversi e complementari alla crescita.
Programmare l’assenza di un padre significa creare un vuoto che peserà sul bambino.
L’avvento di nuove forme di genitorialità non può ignorare che ogni bambino ha un padre biologico:
far finta che non esista o che sia irrilevante è un passo che merita una riflessione ben più attenta che prossimamente sarà nostro impegno promuovere con iniziative in città”.