Lโedizione 2025 del Festival delle Neuroscienze รจ dedicata alla neurobiologia quantistica: lo studio delle proprietร quantomeccaniche del cervello, documentate da evidenze sperimentali e comprovati modelli matematici.
Una prospettiva innovativa che potrebbe contribuire a comprendere lโorigine delle nostre funzioni cognitive ed emotive, quelle che non si vedono nรฉ si toccano, ma che rappresentano lโessenza della nostra vita.
Si tratta di una delle sfide piรน affascinanti della scienza contemporanea: trovare un ponte tra la materia e lโimmateriale, tra lโattivitร cerebrale e lโemergere della mente.
โFunzioni come la memoria, lโaffettivitร e la coscienza sono eventi immateriali: non si vedono, non si toccano e non hanno contorni, ma possiedono una loro esistenza reale quanto quella del mondo della materiaโ, spiega il professor Alessandro Rossi, neurologo, docente di Neurologia e Fisiologia Umana allโUniversitร di Siena, direttore scientifico della Fondazione Gianfranco Salvini e promotore del Festival.
Figura di riferimento nella ricerca neuroscientifica italiana, il professor Rossi ha lavorato presso numerosi centri di ricerca in Italia e allโestero. Da anni propone una lettura interdisciplinare e aperta delle neuroscienze, esplorando i limiti del pensiero scientifico classico e suggerendo nuovi strumenti teorici per indagare i misteri della mente. Il Festival delle Neuroscienze รจ il risultato concreto di questa visione: un’iniziativa che unisce ricerca scientifica, divulgazione e cultura, aperta a un pubblico ampio.
Il Festival delle Neuroscienze 2025 รจ promosso dalla Fondazione Gianfranco Salvini e dalla Clinica di Riabilitazione Toscana, con il patrocinio del Ministero dellโUniversitร e della Ricerca, della Regione Toscana, e con la partnership di Fineco e del Corriere della Sera Salute.
Il programma prevede tre eventi principali. Il primo appuntamento si รจ tenuto il 15 aprile ad Arezzo, presso lโOratorio Madonna del Duomo. Il secondo il 30 aprile a Montevarchi, nella Biblioteca dellโISIS Varchi. Il terzo conclusivo sarร il 23 maggio a San Giovanni Valdarno, nella cornice di Palazzo dโArnolfo.
Questโultimo avrร inizio alle ore 10:30, con un dialogo dedicato alle applicazioni della fisica quantistica nello studio delle funzioni cerebrali, moderato dal dottor Luigi Ripamonti, giornalista scientifico e caporedattore del Corriere della Sera.
Il pomeriggio si aprirร con unโesecuzione a cura di due musicisti dellโAccademia Chigiana di Siena, che eseguiranno brani simbolici della fisica classica e della fisica quantistica, creando un ponte tra scienza ed espressione artistica. Proseguirร poi con una seconda sessione, incentrata sulle connessioni tra neuroscienze, fisica quantistica e filosofia della fisica.
Interverranno studiosi ed esperti delle Universitร di Siena, Verona, Swansea (Galles), della Scuola IMT Alti Studi Lucca e dellโIstituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
La giornata si concluderร con una riduzione teatrale dellโopera โCopenhagenโ di Michael Frayn, che mette in scena un dialogo avvenuto nel 1941 tra Niels Bohr e Werner Heisenberg, due dei padri della fisica quantistica, in un confronto tra scienza, etica e responsabilitร storica sullโuso del nucleare.
Il Festival si propone come un momento di incontro tra ricerca scientifica e societร , aperto a studenti, professionisti, appassionati e curiosi, in uno spirito di apertura, accessibilitร e condivisione. Fa parte del piรน ampio progetto di citizen science, volto a rendere la scienza un bene comune e uno strumento di crescita collettiva.
Il Festival delle Neuroscienze รจ nato nel 2024 con unโedizione inaugurale dedicata al rapporto tra cervello e tecnologia informatica. Tenutosi al Castello dei Conti Guidi di Poppi, lโappuntamento ha offerto una riflessione sulle analogie e le differenze tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale, tra empatia umana e simulazione algoritmica. Lโevento ha ottenuto una risonanza nazionale e ha rappresentato un primo, importante passo verso una nuova forma di divulgazione neuroscientifica.
Anche questโanno, il Festival vuole stimolare curiositร , dialogo e pensiero critico, offrendo contenuti di alto livello scientifico con un linguaggio chiaro, inclusivo e coinvolgente, capace di mettere in comunicazione mondi diversi: quello della ricerca, della scuola, dellโarte e del grande pubblico.