Consiglio Comunale aperto convocato ad Aisa impianti presso il polo tecnologico di San Zeno. Punto allโordine del giorno il procedimento autorizzativo unico regionale per il mantenimento in esercizio della linea di recupero energetico L45 accanto alla futura linea L75.
Il primo a intervenire รจ stato lโassessore Marco Sacchetti che ha illustrato la posizione dellโamministrazione comunale: โquesta amministrazione ha dato il suo input allโimplementazione in qualitร di socio di maggioranza dellโimpianto che, lo ribadirรฒ piรน volte, รจ pubblico. La ratio della scelta riposa innanzitutto sul codice dellโambiente, in cui si parla di un ciclo dei rifiuti che deve chiudersi con un impianto che garantisca lโautosufficienza del ciclo stesso e unโeconomia di tipo circolare. Coerentemente con questi principi, riteniamo che i rifiuti debbano viaggiare il meno possibile nellโambito Toscana sud. In secondo luogo, in questi anni lโimpianto ha conosciuto importanti miglioramenti e la futura linea L75 si configura, oltre che come un tassello fondamentale, anche come la chiusura del cerchio. Veniamo ai numeri: tra mantenimento in esercizio dellโattuale linea L45 e la nuova L75, il totale delle tonnellate trattate sarร di 120.000. Questa cifra nasce non a caso ma da lontano: ricordo che giร nella gara dโambito del 2010 era previsto ad Arezzo un nuovo termovalorizzatore da 150.000 tonnellate, oltre al biodigestore anaerobico da 30.000. Le 120.000 tonnellate trovano di conseguenza supporto giuridico e tecnico nella pianificazione oltre che nei dati sulla regolazione dei flussi. Non รจ che con la raccolta differenziata, che resta comunque un obiettivo, possiamo bypassare ogni problema perchรฉ dalla differenziata si ottiene una percentuale di scarti che ha una necessitร di trattamento: questi scarti o si mandano in discarica o si valorizzano da un punto di vista energetico. Se la scelta รจ la seconda, lโimplementazione impiantistica diventa una necessitร . E tale valorizzazione, quanto le linee saranno a regime, produrrร 63.000 megawatt di energia elettrica, una quantitร che si tradurrร in sgravio fiscale, andando a soddisfare il fabbisogno di 23.000 famiglie. Il fatto che lโimpianto sia pubblico dovrebbe poi dare garanzie di sicurezza: in questi anni il termovalizzatore non ha registrato problemi o la violazione dei parametri ambientali, non serve per generare profitto ma per gestire meglio il processo. Ecco perchรฉ non riesco a capire lโaccanimento e lโanimositร su un qualcosa che รจ di tutti. Con la doppia linea e il biodigestore, lโincremento del valore patrimoniale, in termini aziendali, toccherร i 90 milioni di euro, che sono degli aretini che dellโimpianto detengono la quota dellโ84%โ.
Giacomo Cherici, presidente di Aisa impianti, ha ribadito i concetti dellโassessore Sacchetti ricordando altresรฌ che โfra i tre ambiti territoriali toscani lโAto Toscana sud ricorre alla discarica 10 molte meno di altri e questo in termini ambientali ha le sue ricadute positive. La crescita del valore dellโimpianto nel tempo รจ stata costante: nel 2017 lโattuale L45 รจ diventata allโavanguardia in termini di recupero energetico. Tra il 2020 e il 2021 รจ stato messo a regime lโimpianto di compostaggio per le frazioni organiche. Tra il 2022 e il 2023 ha iniziato a lavorare il biodigestore per la produzione di biogas, metano che viene immesso nella rete Estra e va a compensare, grazie ai relativi ricavi, i mutui bancari che lโazienda ha acceso per i suoi investimenti e per costruire i vari reparti senza pesare sui cittadini. Altri impianti con simili portate sono tra Rimini e Riccione, nel principato di Monaco, a Parigi, Torino, Brescia. Stiamo parlando di qualcosa che รจ assolutamente presente in comunitร molto evolute e dunque non abbiamo a che fare con un mostroโ.
Da parte dei cittadini sono stati sottolineati il bisogno di attenzione che lโintera zona merita in virtรน della presenza dellโimpianto e di altre aziende: attenzione sulle emissioni climalteranti e sullโentitร della massa che fuoriesce dai camini industriali di San Zeno, sullโinquinamento acustico e ambientale anche in virtรน della previsione dei nuovi tracciati stradali che dovrebbero condurre al raccordo, sullโattuale situazione epidemiologica di San Zeno, sulla persistenza dei cattivi odori, sulle modalitร di convocazione del Consiglio Comunale aperto a San Zeno mentre per quello sui cattivi odori non venne accolta la proposta del comitato di tenerlo al centro di aggregazione sociale di Chiani, sullโautonomia di Sei Toscana nel decidere quali e quanti rifiuti saranno trattati, sul ruolo del Comune in queste scelte, sulle percentuali di raccolta differenziata che vedono Arezzo fanalino di coda in Toscana, sui tempi di raccolta dellโumido che sono troppo dilatati, sullโaumento dei tumori al polmone registrato ad Arezzo, sulla ridondanza impiantistica che genere una distorsione rispetto alle buone pratiche che dovrebbero invece condurre alla riduzione della quantitร totale dei rifiuti, sulla scarsa sensibilizzazione esercitata per incrementare il porta a porta, sulla scelta dโincenerire il piรน possibile come leva per generare profitti, sui rifiuti prodotti dalla stessa Aisa impianti e sulla mancata trasparenza in merito al loro smaltimento, sullโinquinamento del suolo i cui ultimi dati risalgono al 2011, sui monitoraggi che Aisa dovrebbe mettere in atto.
Dopo i cittadini sono intervenuti i consiglieri comunali e Francesco Romizi ha ringraziato la presidenza del Consiglio Comunale per lโiniziativa e accolto con favore โla qualitร delle parole di chi mi ha preceduto. Siamo maglia nera nella raccolta differenziata tra i capoluoghi di provincia toscani e questo รจ frutto di una scelta politica che non รจ di Aisa impianti ma di chi amministra la cittร . ร stata citata lโesigenza di una valutazione dโimpatto sanitario e dico subito che quella attuale in possesso di Aisa impianti non rispetta le linee guida dellโIstituto superiore di sanitร . Quindi, prima di qualunque azione sullโimpianto, si rifaccia uno studio epidemiologico indipendente sul territorio. Questa รจ la richiesta chiara che deve emergere da questa seduta: andrร a costituire il primo punto di una proposta di delibera dโiniziativa consiliare che depositerรฒ allโufficio di presidenza e che raccoglierร le considerazioni dei cittadini. La Regione Toscana ha giร detto che si puรฒ fare la L75 attivando la L45 in caso di mancato funzionamento o manutenzione della prima, quindi prendetevi una pausa. Perchรฉ se la scelta รจ mantenere funzionanti entrambe le linee non si perseguono gli interessi ambientali e dei cittadiniโ.
Per Marco Donati โuna commissione speciale della durata di tre mesi dovrebbe essere la sede per schiarire ogni dubbio su una materia molto complessa. Compresa la qualitร di compost e biometano che non sembrano costituire peraltro, a oggi, un grande affare. Della fabbrica di materia intanto non si parla piรน. ร stata sostituita nelle previsioni dalla L45? A fronte della combinazione tra L45 e L75, le 120.000 tonnellate appaiono comunque una quantitร enorme di rifiuti: corrispondono a quelli prodotti dal territorio? Lโamministrazione Ghinelli ha cambiato strategia sui rifiutiโ?
โLa cosa piรน bella del mondo sarebbe riciclare tutto โ ha dichiarato Piero Perticai โ ma chi lโha fatto ha preso atto dellโimpossibilitร del 100% di differenziata. A Copenaghen cโรจ un impianto di grandi dimensioni che tratta 600.000 tonnellate di rifiuti dalle quali si produce anche lโasfalto. Sbagliano in Danimarcaโ?
Valentina Sileno โse ai cittadini verrร data risposta non direttamente ma per email, diversamente da quello che era stato detto in conferenza dei capigruppo, chiedo di poter ricevere copia di quelle comunicazioniโ.
Per Donato Caporali โlโincenerimento non esaurisce tutto e qualcosa in discarica arriva sempre. Abbiamo ascoltato tutti gli aspetti positivi e non le criticitร di un impianto: siamo sicuri della sua redditivitร ? Inizialmente la L45 doveva servire come muletto, dopo soli tre anni lo scenario รจ cambiato e viene detto che verrร mantenuta per gli scarti della differenziata. Dinanzi a un investimento che esporrร il territorio per molti anni a venire sarebbe piรน utile fare una riflessione approfondita che tenga conto di ben altro che i 63.000 megawatt citati dallโassessoreโ.
Per Egiziano Andreani โse lโimpianto fosse stato privatizzato come qualcuno proponeva nel 2013, i cittadini avrebbero avuto questa possibilitร di parlarvi liberamente? Consiglieri comunali e associazioni dovrebbero pensare anche alle scelte della Regione Toscana che hanno prodotto discariche nei territori, vere e proprie bombe ecologiche. Il porta a porta tanto decantato รจ costosissimo e comporta problemi. Lโargomento che stasera mi sarebbe piaciuto ascoltare riguarda lโefficienza del sistema, che interessa la salute di tutti, indipendentemente dalle idee politiche personali, e non ricette che a mio avviso appaiono superate. Prendendo spunti da Paesi come Israele e non solo dallโEuropaโ.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: โinnanzitutto prepareremo un documento puntuale per rispondere dettagliatamente a tutti i cittadini: In questa sede cercherรฒ di farne una sintesi a voce. Esisteva unโazienda, Aisa, che si occupava della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani a livello provinciale. La prima era basata sui vecchi cassonetti, il secondo veniva fatto nellโimpianto di San Zeno. Nel 2012 la Regione Toscana ha compiuto una scelta di area vasta creando i tre Ato: uno di questi รจ quello della Toscana del sud che copre il 50% circa del territorio regionale. La conseguenza รจ stata che il sistema di smaltimento dei rifiuti non era piรน su base provinciale ma veniva ricondotto a unโarea ben piรน ampia. Questi ambiti territoriali indirizzano le scelte tramite delibere assembleari che nel nostro caso vengono prese da 106 Comuni, quelli che compongono Ato Toscana sud. Attualmente lโassemblea รจ presieduta dal sottoscritto. Se mi rifaccio da allora รจ perchรฉ a quellโepoca la Regione aveva un sistema di smaltimento non solo diviso provincia per provincia ma basato, altresรฌ, essenzialmente sulle discariche. Di inceneritori ce nโerano pochi. Era unโimpostazione, se vogliamo, di tipo culturale. Dopo la riorganizzazione attorno agli Ato viene fatta una gara per il servizio di gestione della raccolta. Al bando si presenta un unico soggetto, Sei Toscana, partner misto pubblico-privato, i cui primi anni si caratterizzano per inefficienza. Nel 2015 vengo eletto sindaco di Arezzo e comincio a partecipare alle sedute dellโassemblea, dove si genera una dialettica tra sindaci e gestore inerente le criticitร dellโoperato di questโultimo. Nel maggio 2016 assumo la presidenza dellโassemblea. A fine anno scoppia il caso giudiziario che investe Sei Toscana che viene commissariata e lโAto รจ costretto a barcamenarsi finchรฉ non si profila un nuovo soggetto industriale, che da sempre si occupa anche di trattamento dei rifiuti, che entra nella compagine sociale di Sei Toscana. I rapporti tra Ato e gestore cominciano a migliorare senza che i problemi siano risolti del tutto finchรฉ il piano industriale che la nuova Sei Toscana presenta privilegia di nuovo il porta a porta quando noi eravamo pronti a passare ai cassonetti intelligenti. Perchรฉ siamo andati incontro al gestore in questa sua esigenza? Per ragioni contrattuali e perchรฉ altrimenti avremmo chiuso i rapporti con Sei Toscana e ci saremmo trovati con la spazzatura per strada. Venendo ad Aisa impianti, ricordo che essa รจ fuori dal contratto di affidamento del servizio a Sei Toscana e noi beneficiamo del suo lavoro per ottenere effetti positivi nella formazione della tariffa sui rifiuti. Quanto alla domanda sul perchรฉ Aisa impianti ha proposto la nuova linea, posso dire che nella cornice complessiva di Ato Toscana sud le esigenze sono mutate: รจ stata chiusa una discarica, abbiamo dunque un impianto in meno e di conseguenza nella definizione del computo impiantistico Aisa impianti รจ diventata strategica e lโassemblea di Ato Toscana sud, 106 sindaci quasi allโunanimitร , ha votato per mantenere di L45 dandole come significato primario quello di impianto per la provincia di Arezzo, in seconda battuta anche per il sud della Toscana in un quadro di efficienza dellโintero ambito territoriale. Concludo sgombrando il campo da ogni dubbio: il tema della salute va assolutamente salvaguardato cosรฌ come sottolineo la necessitรฒ di un nuovo studio epidemiologicoโ.