Merita una pausa di riflessione la notizia che in questi giorni si sono svolte varie manifestazioni di protesta davanti alcune sedi regionali della Radio Televisione Italiana tra cui Roma, Bologna, Napoli e Torino. Gli antefatti risalgono all’ultima edizione del Festival di Sanremo dal cui palco due cantanti, in due separati momenti, hanno chiaramente lanciato un messaggio di pace invocando il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e lo “stop al genocidio“.
Queste poche parole hanno indignato il capo dellโAmbasciata israeliana Alon Bar autore di un post sul social X โRitengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, cโerano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietร . ร un peccato che questo non sia accadutoโ.

Ma vi รจ di piรน! Perchรฉ il fiammifero su questa montagna di dinamite รจ stato accesso Domenica 11 febbraio in occasione dello speciale di Domenica In che ha riunito tutti i cantanti in gara. La conduttrice del programma ha espresso il proprio favore per la pace e poi ha letto il comunicato stampa dellโamministratore delegato della RAI, Roberto Sergio,ย โOgni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano, e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietร al popolo di Israele e alla Comunitร Ebraica รจ sentita e convintaโ.
A questo punto รจ partita la fiammate delle proteste in strada e della indignazione di una parte del mondo politico.
In veritร sarebbe molto facile commentare il decennale conflitto arabo-israeliana a condizione che ci limitassimo a parlare veramente e solamente di Palestinesi ed Israeliani ma cosรฌ non รจ perchรฉ dietro ad Israele c’รจ sempre stato il sostegno degli USA e quindi una critica ad Israele si traduce automaticamente ad una critica agli americani ed รจ qui che nascono gli imbarazzi in casa nostra.
Per capire le origini delle nostre difficoltร a criticare apertamente gli USA dobbiamo velocemente ritornare al 3 settembre del 1943 quando venne firmato l’armistizio di Cassibile che prevedeva la resa incondizionata delle forze armate italiane alle forze alleate. Reso pubblico l’8 settembre del 1943 scatenรฒ l’ira nazista, l’inizio della Resistenza e della guerra di liberazione italiana contro il nazifascismo. Nessuno vuole vedere che piuttosto di liberarci dai nazisti di fatto iniziรฒ l’occupazione Americana che ancora oggi non รจ terminata con evidente compressione della nostra Sovranitร .
Proprio a Sanremo registriamo un interessante commento di Teresa Mannino (comica, attrice e conduttrice televisiva) che in conferenza stampa commentava il comportamento di John Travolta “Mi piace che ci sia attenzione su quello che รจ successo con Travolta, perรฒ ci dobbiamo ricordare che siamo colonia americana. Questo รจ niente: siamo sudditi.”

Se ci liberiamo dal pesante condizionamento delle numerose basi americane in casa nostra, delle migliaia di militari americani che le vivono oltre che dalla pesante coincidenza della dismissione dei Biolaboratori in Ucraina e della contemporanea costruzione in Italia, allora liberi da questi pesi potremmo serenamente ribadire che il Popolo Italiano รจ costituzionalmente amante della pace tanto รจ vero che all’art. 11 della nostra Costituzione “l’Italia ripudia la guerra”.


Allo stesso tempo perรฒ le informazioni che giungono dalla Striscia di Gaza fanno chiaramente propendere per un massacro in corso che ancora non รจ terminato ed a questa conclusione non ci si arriva solo per il numero di morti e feriti Palestinesi e nemmeno per la percentuale di bambini uccisi o per il numero di ospedali bombardati. Quello che รจ sotto gli occhi di tutti รจ l’eccessivo squilibrio delle forze in campo perchรฉ da una parte c’รจ Israele con un esercito ben armato ed addestrato aiutato dall’uso di tecnologie militari, carri armati, missili per ogni occasione, aerei e marina militare, mentre dall’altra parte sono decenni che i Palestinesi lanciano sassi ai blindati israeliani e quando possono fanno esplodere qualche kamikaze in un autobus di linea israeliano.
Chiaramente non รฉ una lotta alla pari e per uno strano scherzo della storia assistiamo ad una nuova versione, invertita, della lotta di “Davide contro Golia”.
Quello che dispiace nel comunicato stampa dell’amministratore delegato di mamma RAI non รจ solo il sostegno di Israele ma sopratutto l’assenza di accenni alla crisi umanitaria dei rifugiati nella Striscia di Gaza ed al massacro in corso.
Siamo un bellissimo Mc Donalds a cielo aperto e speriamo di rimanere colonia perchรจ se dovessimo degradare ad “una piantagione di cotone” cosรฌ come lo schiavo in America non godeva di nessuna protezione, anche noi oggi non avremmo scampo se un virus dovesse scappare da un Biolaboratorio in Italia.


