Un Nuovo Tesoro da visitare a Castiglion Fiorentino

Domenica 18.05.25 ore 10-13 e 15-19, Oratorio San Filippino, via Dante 52, Castiglion Fiorentino, AR

Un altro dei Tesori Nascosti di Castiglion Fiorentino è stato portato alla luce, si tratta dell’Oratorio di San Filippino, in via Dante 52 a Castiglion Fiorentino, abbandonato e chiuso da oltre 60 anni.

Edificio in stile barocco del 17° secolo e sconosciuto alla gran parte dei Castiglio

nesi. Solo coloro che hanno una età molto inoltrata se lo ricordano. L’ultimo matrimonio vi fu celebrato nel 1947.

 

 

Non sono vecchi Castiglionesi conoscitori di ogni millimetro cittadino, non è una Sovraintendenza ai Monumenti, non è un Assessorato alla Cultura, non è la Curia, ma sono una coppia di Americani del Tennessee, più precisamente di Nashville, Tim Richardson e

Rita Morgan Richardson.

 

Loro acquistarono casa in Castiglioni oltre 10 anni fa in un vicolo woow cittadino. A pochi passi dalla loro casa vi è un arcigno portone dal gran carattere, anche se di aspetto dimenticato, che è una entrata secondaria all’Oratorio di San Filippino. Visionarono l’interno, e la scintilla scoccò.

 

Negli USA hanno costituito la Friends of San Filippino Org, gemello comitato è stato costituito a Castiglioni, raccogliendo forze locali.

Rita come San Filippo, ha seguito il suo richiamo all’agire: Se volete giungere ad estremi, giungetevi nella dolcezza, nella pazienza, nell’umiltà e nella carità.

Il motto è stato, Ogni goccia fa il mare.

Hanno interessato con ampi articoli la stampa USA specialmente quella delle comunità italo-americane, come The Florentine, Fra Noi Magazine di Chicago, L’Italo Americano, il più antico giornale americano fatto da Italo-Americani e La Voce di New York.

Comunità americane hanno risposto all’appello, fra tutte ha spiccato l’impegno di una piccola cittadina di soli 458 abitanti, Arnoldsville in Georgia, con una raccolta fondi storica, poi a Palm Beach, Florida. Un 86enne di Las Vegas ha inviato una toccante lettera con  100$ …perché dobbiamo tentare di preservare un così meraviglioso tesoro, Dio ti benedica.

La scrittrice Best Seller del New York Times, Dianne Hales, nel suo terzo libro La Passione: how Italy seduced the world, ha dato copiose pagine alla storia dell’Oratorio di San Filippino e a Castiglion Fiorentino, concludendo, Certamente da qualche parte dell’universo Filippo Neri, il santo patrono della Gioia e dell’Amore, amorevole, ridente, dal cuore grande, sta irradiando gioia e luce, vedendo cosa è stato fatto al suo oratorio.Di grande rilevanza sono le due pubblicazioni del NIAF – National Italian American Association – la più importante associazione italo-americana.

Contributi sono anche giunti da cittadini castiglionesi.

Il progetto stimava per il completo restauro varie centinaia di migliaia di dollari, ne sono stati raccolti quanto basta per mettere in sicurezza le opere, con restauri sulle stesse. Ora dopo 10 anni le porte possono aprirsi per ospitare piccoli eventi di qualità.

 

• Come hanno risposto i Castiglionesi

Forse decodificando lo spirito di San Filippo Neri, si possono trarre idee sulla destinazione.

Lui fu definito “il santo della gioia” che, abbiamo scoperto, era celebre per la sua umiltà e senso dell’umorismo, così come per il suo amore e la sua compassione per i senzatetto, gli ammalati e i bisognosi. San Filippo Neri era anche chiamato l’anguilla elettrica, come spiega l’autore Barry Hudock, poiché essere in sua compagnia era abbastanza per “sentire una scossa alla propria pigra coscienza e far desiderare di vivere una vita migliore, senza mai sentirsi ritenuti folli o giudicati e condannati in alcun modo”.

 

Come San Filippo, i confratelli Oratoriani sono conosciuti per il loro riuscire ad accomunare nella preghiera religiosi e laici, per saper sorridere e provare gioia, aiutare la crescita spirituale e servire i meno privilegiati.

Quindi questo luogo potrebbe essere per eventi particolari, e non una copia in piccolo di altre sale esistenti.

Quindi sarebbe da evitare la semplice apertura museale passiva, ma lo spazio ridotto da Boutique della Cultura, si presterebbe a piccoli concerti di qualità, presentazione di libri, monologhi con musica, sala riunioni a disposizione della popolazione.

Si potrebbe obiettare che già in Castiglioni ve ne sono altre. Spesso sono troppo grandi per il pubblico che interviene. Troppo grandi per riscaldarli, o dalla acustica non gradevole.

Certo le pareti interne ed esterne sono ancora colpite dall’incuria e dal tempo, ma quest’aspetto vissuto, se ben condito con pochi particolari, può andare bene così. Una imperfezione che fa calore romantico e charme.

 

Chiedete ad un qualsiasi cittadino di Castiglion Fiorentino dove sia ubicata San Filippino e, molto probabilmente vi sentirete rispondere che non ne ha mai sentito parlare. Vi è una nota negativa. Non un euro è venuto dalla Curia o dal Comune.

Credo che per quanto esposto brevemente sopra la diffusione mediatica in USA, se questa azione dei coniugi Richardson fosse trattata con opportune mani marketing, potrebbe

rappresentare un caso simile a quello che accadde a Cortona ed Arezzo attraverso i libri della Frances Mayes. Anche lei fu Best Seller per il New York Times come l’autrice che ha scritto quel capitolo su San Filippino. Il flusso dell’interesse mondiale per Cortona nacque da quei libri.

Qualcuno con lo sdegno snobbista può dire, Noi non vogliamo essere come Cortona, vogliamo rimanere piccoli.

Mah, il deserto cittadino ricorrente, specialmente nella via principale è disarmante ed a niente servono gli incentivi economici ad insediare attività se non esiste la clientela ed il traffico umano.

Vi è un altro punto.

La Sensibilità all’Altro, specialmente se proviene da fuori, che innamorato di Castiglioni si sente si apportare alla città, come i coniugi Richardson ed altri, andrebbero tenuti in maggiore considerazione. Chi viene da fuori ha una visione di Castiglioni che chi vi abita, per ipnotismo della quotidianità, non ha. E neppure lo hanno chi governa che sono ad un punto di picco, ed oltre questa misura non sembrano andare. Quindi Castiglioni rischia di vivere in quello stallo di picco, senza andare oltre.

 

I coniugi Richardson dopo di 10 anni di fatica senza un riscontro cittadino adeguato consegnano alla Città di Castiglioni l’agibilità della sala principale e la messa in sicurezza delle opere. Occorre che Castiglioni raduni persone che siano in grado di portare avanti l’uso della sala, con il fattivo intervento del Comune, che deve crederci.

 

La Città di Castiglioni dovrebbe nominare Cittadini Onorari i coniugi Richardson. Spesso i Comuni danno la Cittadinanza a persone che sinceramente poco hanno fatto per la città, questo è il caso di persone che hanno raccolto fondi, fatto una cosa materiale meritevole e faticosa, ed hanno cosparso gli USA del nome di Castiglioni.

Con l’intercezione del Santo San Filippo, vediamo se il miracolo accade…

il minimo miracolo sindacale che il Comune può fare è transennare l’ingresso in modo che non sia ostruito da auto, e allontanare i bidoni della spazzatura, troppo vicini all’ingresso.

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