Un attimo perfetto di Meg Rosoff

di Roberto Fiorini

Non succede molto nell’ultimo romanzo della scrittrice statunitense Meg Rosoff dal titolo The Great Godden, pubblicato in Italia da Rizzoli e tradotto con Un attimo perfetto.
Forse però non dovrei dire che non succede nulla, magari soltanto in termini di azione, poiché in realtà il romanzo è un tranquillo pugno nello stomaco.
Meg Rosoff è molto conosciuta come scrittrice per ragazzi e i suoi romanzi sono sempre grandi successi tra gli adolescenti che apprezzano che la loro età venga interrogata mentre sono ancora nel bel mezzo di essa.
Eppure The Great Godden è troppo bello per essere definito soltanto un romanzo di adolescenti per adolescenti.
Il mio consiglio: compralo per tuo figlio o per un nipote e poi sgattaiola furtivamente con il libro sotto braccio quanto non Ti vede così da leggerlo tutto d’un fiato.
Io ho finito di leggerlo ieri sera tardi e nella notte ho deciso di scriverne subito una recensione di pancia.

La storia?
Ogni estate una famiglia inglese con quattro figli va in vacanza nella casa del mare ereditata dal padre.
I quattro fratelli sono la bella Mattie, il giovane Alex che è affascinato dal mondo animale naturale, e Tamsin, che è ossessionato dai cavalli.
Il quarto fratello, il narratore del romanzo, è quello tranquillo e attento ma la Rosoff con una intuizione narrativa intrigante decide di non raccontarci se si tratti di un ragazzo e di una ragazza e il non saperlo debbo dire che aggiunge una dimensione molto particolare alla storia
Visto che la cugina del padre, Hope, e il suo partner scozzese, Malcolm, vivono a pochi passi lungo la spiaggia, le due famiglie trascorrono le vacanze insieme con giornate sempre  piene di vela, tennis, equitazione e cene, rendendo il periodo estivo felice per tutti.
La cugina più giovane di papà, e il suo fidanzato si sposeranno con una cerimonia in spiaggia prima della fine della vacanza ed intendono coinvolgere tutta la famiglia nei preparativi per il matrimonio.
Sembra una storia di vacanze come un’altra con i consueti ingredienti.
Una famiglia.
Un’estate dorata.
Ma questo è l’anno in cui gli eventi lanceranno una palla curva.
L’estate in cui tutto cambierà.

In una casa color pervinca baciata dal sole, in cui da ogni finestra si vede il mare, i fratelli, tra i tredici e i diciotto anni, madre, padre e due cugini trentenni riempiono come ogni anno le giornate spensierate con la spiaggia, i giochi, le serate lunghissime passate tutti insieme cenando in giardino, e come detto un matrimonio da organizzare.
Le vacanze sono appena cominciate, l’estate sembra allungarsi all’infinito con la sua promessa di una tranquilla e struggente felicità.
Poi arrivano d’improvviso i fratelli Godden: irresistibile e affascinante Kit, scontroso e taciturno Hugo.
E d’improvviso niente è più come prima.

Un romanzo di formazione?
Premetto, Meg Rosoff  è una scrittrice sofisticata, elegante e intelligente.
Nata nel 1956 a Boston, vive e lavora a Londra.
Dopo la laurea all’Università d Harvard, si è trasferita a Londra dove ha frequentato la Saint Martin’s School of Art ed in seguito è tornata negli Stati Uniti per completare gli studi, stabilendosi a New York dove ha lavorato come giornalista e pubblicitaria.
A Londra, dopo avere perso a causa del cancro la madre e la sorella, ha esordito nel 2004 a 48 anni nella narrativa con il romanzo Come vivo ora al quale hanno fatto seguito altri sette romanzi per ragazzi e uno per adulti oltre a 5 libri illustrati.
Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali spiccano la Carnegie Medal nel 2007 per Just in Case e il premio dedicato alla narrativa d’infanzia, l’Astrid Lindgren Memorial Award nel 2016.

The Great Godden si legge quasi come un libro di memorie, anche se è ambientato in questo decennio per quanto ho percepito durante la lettura.
La storia è raccontata attraverso il narratore / personaggio principale che però non ha un nome.
Lo stile di scrittura è asciutto, nitido, essenziale e le pagine volano via veloci.
Le cose sembrano semplicemente accadere.
L’innamoramento è al centro di The Great Godden ed è tutt’altro che un’esperienza da frasi dei baci Perugina.
Lascia cicatrici profonde.
L’amore adolescenziale viene raccontato così com’è: inquieto e pericolosamente ma silenziosamente potente

Un romanzo coinvolgente per adolescenti e adulti grazie alla lirica emotiva ed empatica, capaci di analizzare l’adolescenza con onestà e delizia indimenticabili.
Un libro di formazione per giovani con una qualità senza tempo, ambientato attorno ad un viaggio estivo all’interno di una casa per le vacanze sulla costa, descritta come “pittoresca e fastidiosa in egual misura”.
Come ricorda il narratore protagonista, “gli attori si sono riuniti. Inizia l’estate“.
Ed ecco entrare in scena i fratelli Godden; Kit e Hugo, figli di una famosa attrice che guarda caso è la madrina di Hope.
Una madre lontana, che manda i suoi figli in collegio e li affida ad amici per trascorrere le vacanze.

Non voglio come sempre raccontare troppo su ciò che accade, ma segnalo che si tratta di un libro che può essere letto in diversi modi: quasi un’opera teatrale in formato romanzo.
Tutti dicono che innamorarsi è la cosa più miracolosa del mondo, che ti cambia la vita. Succede qualcosa, sostengono, e allora tu lo sai. Guardi nei suoi occhi e non vedi solo la persona che hai sempre sognato di incontrare, ma quel te stesso che inspira desiderio e piacere, il te stesso di cui nessuno prima di allora si è mai davvero accorto”.
Ed è proprio vero che certi innamoranti accadono soltanto nei mesi estivi.
Un bel viaggio, la giusta lettura per accompagnare la prossima estate.

© Riproduzione riservata

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