La Provincia di Arezzo รจ lieta di ospitare il lavoro dellโartista Fabio Bardelli, a cui sarร dedicata unโesposizione personale nel coreografico Atrio dโOnore di Palazzo della Provincia. Trenta opere (tutti quadri) saranno anche un esempio dโimpegno museografico, perchรฉ lโallestimento non prevede pannellatura di supporto nรฉ uso delle pareti (affrescate in stile geometrico dโambiente, nei primi del Novecento). Bardelli รจ una delle figure pittoriche di riferimento nel territorio aretino; arte e autore non vengono da lontano (Torrita di Siena, 1968), ma รจ come se, guardando quella pittura, ne siamo sospinti a restarvi e forse convinti a entrarvi e rientrarvi per non uscirvi, quasi presi e persi insieme.ย
LโAccademia di Belle Arti di Urbino, gli studi con Elio Marchegiani e Omar Galliani e Gian Ruggero Manzoni, poi il mondo: il suo, quello che si riflette nella storia di oggi, per una sensibilitร quasi canonica, ordinaria, ma che si fa significativa, espressivamente intensa quando si disordina, quando insomma diventa piรน vera, autentica fino a dirsi capace di sprecarsi in disquisizioni tecniche. La qualitร del lavoro di Bardelli รจ un riferimento allโaspetto funambolico del vivere: รจ quieto, dentro la propria distanza dalle cose, perรฒ poi le riveste con una specie di pellicola chimica che ne accende in lui e in noi il dato di veritร . Come scrive Fabio Migliorati nel catalogo Effigi Edizioni, Il sentire di Bardelli รจ tutto in una strana pittura quasi di radici balcaniche, al limite di un mito slavo contemporaneo a cui perรฒ nessuno crede. Eโ cosรฌ che il Critico aretino scopre e riscopre il pensiero dellโartista nel suo dipingere: un viaggio zingaresco in cui si avvertono strutture lassamente ma audacemente amministrate. Fabio Bardelli non scompare mai dal testo della propria pittura; pare che il senso di quel descrivere non possa che essere quello del proprio descriversi.
Il testo pittorico di Fabio Bardelli non รจ capace di essere ambiguo; non gioca mai troppo a lungo; non corre piรน tanto lontano come avrebbe fatto un racconto segnico dellโultimo scorcio del Novecento. Eppure si rivela un gusto per la lettura che desidera, desiderandosi: la pittura che cede su se stessa, si accantona sulle proprie spoglie, in qualche maniera avanza poichรฉ non basta mai. La mostra sarร approfondita in un catalogo Effigi Edizioni, con la presentazione di Alessandro Polcri, Presidente della Provincia di Arezzo; lโintroduzione critica di Fabio Migliorati, curatore; il testo di Gian Ruggero Manzoni, storico dellโarte.
Promossa da ForKunst, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Arezzo, il contributo di Ulric Studio, di Cosmos servizi, Arezzo rende omaggio a uno dei suoi artisti finora non abbastanza sostenuti: e lo fa dalle ore 17.30 di sabato 29 giugno 2024. La cittadinanza รจ invitata a prender parte alla presentazione dellโopera nella Sala Consiliare (dei Grandi), alla presenza del presidente della Provincia Alessandro Polcri, del Consigliere Simone Palazzo, del Curatore della mostra Fabio Migliorati, dellโartista Fabio Bardelli, per poi scendere nellโAtrio dโOnore dove la mostra rimarrร visitabile fino al 21 luglio 2024, da giovedรฌ a domenica e dalle 11.00 alle 20.00.
URP Ufficio Relazioni con il Pubblico