Suicidio assistito e tutela della vita e delle persone malate

Approfondimento multidisciplinare sulla recente L.R.T. 16/2025, relativa alle modalitร  organizzative per la procedura medicalizzata di assistenza al suicidio, riportando al centro la tutela del diritto alla vita e rispondendo alla fragilitร  e al dolore con la cultura della cura, della vicinanza, della solidarietร  e della misericordia.
 
Questo lโ€™obiettivo dellโ€™incontro promosso e coordinato da MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), tenutosi questo pomeriggio presso la Sala della Giustizia di Palazzo Vescovile ad Arezzo, che ha raccolto numerose prospettive di analisi sul tema del fine vita.
 
Con la convinzione condivisa che alla famiglia e al personale sanitario debba andare il supporto delle istituzioni, sono intervenuti – tra gli altri – il Presidente della Conferenza Episcopale Toscana S.EM. Card. Augusto Paolo Lojudice, il Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro S.E. Mons. Andrea Migliavacca, il Presidente emerito della Corte costituzionale Prof. Cesare Mirabelli, il Presidente di MCL Alfonso Luzzi e il Vicepresidente Generale MCL Guglielmo Borri. 
 
โ€œAuspichiamo la piรน ampia condivisione del fatto che quanto consentito dalle sentenze della Corte Costituzionale 242/2019 e 135/2024 resti configurato, in unโ€™eventuale normativa futura, come procedura riferita โ€“ secondo la chiara impostazione della Corte stessa โ€“ a situazioni del tutto eccezionali, per non dar luogo a una sorta di secondo binario parallelo, rispetto a quello terapeutico e palliativo, dellโ€™approccio verso gli stati di malattia grave o, comunque, alla fase della vita che si avvicina al momento della morteโ€.
 
Si รจ espresso cosรฌ Alfonso Luzzi, Presidente Movimento Cristiano Lavoratori al duplice obiettivo di distanziarsi dalla โ€œcultura dello scartoโ€ dei piรน deboli, secondo lโ€™efficace espressione di Papa Francesco, e di invitare lo Stato a farsi carico di medici e famiglie, che dovrebbero essere messi in condizione di collaborare e curare le persone malate.
 
โ€œIl nostro incontro non nasce per polemizzare con le Istituzioni Regionali, ma per ribadire che, secondo noi, lโ€™indirizzo preso a livello regionale potrebbe rappresentare una pericolosa deriva lungo un crinale scivolosissimo dal quale potrebbe non essere piรน possibile risalire.
 
E il fatto che altre regioni italiane si stiano avviando su questa strada ne costituisce la conferma. Assecondare la richiesta di morte non significa dare al malato ciรฒ di cui ha bisogno.
 
Al contrario, desideriamo che il Sistema Sanitario sostenga il malato, lo curi e lo sostenga psicologicamente, moralmente ed anche economicamenteโ€, ha aggiunto Guglielmo Borri, Vicepresidente Generale Movimento Cristiano Lavoratori.
 
โ€œSono lieto di ospitare questo convegno di MCL sul tema del fine vitaโ€, afferma S.E. Mons. Andrea Migliavacca, Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
 
โ€œUn tema particolarmente attuale nel nostro contesto culturale e soprattutto nella nostra regione e dunque tutte le iniziative che consentono di andare in profonditร  per capire sempre meglio sono di aiuto per tuttiโ€.
 
Nel corso dei lavori si รจ espresso anche S.Em. Card. Augusto Paolo Lojudice, Presidente della Conferenza Episcopale Toscana:
 
โ€œDi fronte al tema della sofferenza, del dolore e della malattia invalidante non possiamo applicare slogan preconfezionati. Non รจ accettabile utilizzare lโ€™ideologia come scusa per giustificare atteggiamenti a favore della โ€œmorteโ€ e contro โ€œla vitaโ€.
 
Questo รจ un metodo molto pericoloso che rischia di avallare scelte che, in prospettiva futura, potrebbero portare a decretare la fine di una vita a tavolino in base a codici di legge, cavilli legali, campagne social e stampa e via dicendo: e questo non posso condividerlo.
 
Cโ€™รจ la necessitร  di rivedere profondamente il nostro sistema salute, che deve necessariamente rifondarsi partendo dalle cure domiciliari dove, alla dimensione medica, si abbini quella umana: il paziente, anche se grave, deve avere la possibilitร  di rimanere in un ambiente familiare, con accanto i suoi cari.
 
Lo abbiamo detto come CET, la Toscana รจ stata esempio per tutti: la nascita dei primi ospedali, dei primi orfanotrofi, delle associazioni dedicate alla cura dei malati e dei moribondi, come le Misericordie, e poi tutto il movimento del volontariato, sono unโ€™ereditร  che dovrebbe servire a rifondare il sistema sanitario regionale rimettendo al centro la vitaโ€.
 
Ad aggiungere un contributo giuridico, il Prof. Cesare Mirabelli, Presidente Emerito della Corte Costituzionale ha affermato:
 
โ€œรˆ sbagliato ritenere che la Corte Costituzionale abbia aperto le porte allโ€™eutanasia, stabilendo un โ€œdiritto a morireโ€.
 
Anzi, il dovere dello Stato รจ tutelare la vita in ogni momento, in quanto portatrice di unโ€™inalienabile dignitร , indipendentemente dalle condizioni in cui essa si svolga. Si deve trattare di persone, ovviamente, capaci di prendere decisioni libere e consapevoli, affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze intollerabili, tenute in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale, il cui venir meno determinerebbe la morte.
 
La Corte ha anche stabilito come prerequisito per la scelta della persona il coinvolgimento in un percorso di cure palliative, idonee a eliminare la sofferenza e che possono rimuovere le cause della volontร  del paziente di congedarsi dalla vita.
 
In mancanza di un intervento del legislatore, che la Corte ha sollecitato, sono state previste condizioni procedurali necessarie per tutelare la persona e prevenire il pericolo di abusi. Si tratta di una materia di competenza statale e che richiede una disciplina unitaria su tutto il territorio nazionaleโ€.
 
 
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