Squadre B, il No di Orgoglio Amaranto 

“Il calcio si gioca per i tifosi. Per noi una battaglia di democrazia e di partecipazione popolare”

Il Comitato Orgoglio Amaranto intende esprimere un chiaro e netto dissenso verso la presenza, in qualsiasi campionato professionistico, ma specialmente nella terza serie nazionale, delle cosiddette squadre B. 
 
Le ragioni del nostro “NO” si basano su principi di carattere etico e storico e sulla costatazione che i motivi che hanno portato alla loro creazione sono stati completamente falliti o distorti. 
 
La prima considerazione, è che il calcio lo si gioca per i tifosi, per il loro amore e la loro passione, ed è solo grazie a loro che questo sport è diventato il più seguito del mondo, senza la loro presenza sugli spalti il football sarebbe una mera disciplina come molte altre. 
Le squadre B invece non hanno nessun seguito di pubblico, non attraggono nessun tifoso nemmeno della squadra principale, perché non evocano nessun “sogno” e non ci può essere identità con un progetto che mira esclusivamente ad interessi diversi da quelli sportivi, a favore dei pochi e a discapito dei molti. 
 
L’obiettivo nemmeno tanto nascosto è creare un sistema sempre più “chiuso” in cui le piccole realtà trovino sempre meno spazio e risorse a favore solo dei grandi club guidati molto spesso da logiche di speculazione finanziaria piuttosto che di merito sportivo. 
Altro punto fermo del nostro pensiero è che il calcio nasca e debba rimanere un evento popolare, non elitario.
Le cento provincie italiane, seppur ad armi economiche spuntate, rispetto ai grandi club metropolitani, devono poter continuare a credere che con le idee e la perseveranza, un giorno, possano arrivare a calcare i più importanti palcoscenici calcistici senza trovare sulla propria strada uno spazio ancora più ridotto per la presenza ingombrante delle formazioni B. 
 
Per chi non lo avesse ancora chiaro la lotta contro le seconde squadre è anche una battaglia di democrazia, i cui principi dovrebbero essere un riferimento per i massimi Enti di diritto pubblico, come C.O.N.I. e F.I.G.C., mentre è evidente, anche in questo, il tentativo dei più ricchi di continuare ad esserlo sempre di più non lasciando nemmeno le briciole ai più poveri. 
 
L’esatto contrario di un sistema equilibrato in cui chi sta ai vertici si dovrebbe rendere conto che, se ha raggiunto e gode di quelle posizioni di preminenza, lo deve anche a tutto il movimento sottostante e per questo destina una parte dei propri ricavi per sostenerlo. 
 
Per Orgoglio Amaranto la strada giusta da percorrere deve essere quella della crescita culturale del mondo del tifo, della presa di coscienza da parte dei supporters della loro importanza e della centralità del loro ruolo, ed in conseguenza di questo sviluppare forme di partecipazione attiva ed aggregata per incidere in tutti i tavoli decisionali, ad ogni livello.
Uff. Stampa Orgoglio Amaranto

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