Sara Cherici (PD): “No al nuovo regolamento sull’infanzia”

La nota di Sara Cherici del Partito Democratico di Arezzo:

Il nuovo regolamento sullโ€™infanzia che questa amministrazione, per mano dellโ€™assessore Tanti, sta per portare in consiglio comunale ci mette davanti, ancora una volta e senza mezzi termini, allโ€™incapacitร  di questa amministrazione di ascoltare profondamente i cittadini ed erogare servizi basati su criteri oggettivi di necessitร .ย 

Aggiungere del punteggio per chi ha nonni disabili, deceduti o residenti fuori dal comune รจ un fatto antidemocratico ed irrispettoso perchรฉ si da per scontato che i nonni debbano prendersi cura dei nipoti, in uno stile โ€œfamiglia del Mulino Biancoโ€ che รจ ben distante dalle realtร  vissute nelle famiglie aretine.

Ci si basa sul racconto della famiglia perfetta, dove i nonni pensionati stanno volentieri con i nipoti e aiutano i figli. Ma questo, รจ sempre vero? Ma soprattutto, รจ giusto? Quanti di noi non lasciano i figli con i nonni per scelta? Quanti nonni non si sentono confidenti a fare i โ€œbabysitterโ€? Quanti nonni giร  si stanno prendendo cura di altre persone (disabili o piรน anziane)? Quanti, anche se presente un rapporto di sangue, non hanno rapporti con I propri nipoti?ย 

Con questo criterio del punteggio sui nonni, si da per scontato che essi possano diventare, a titolo gratuito e di mero volontariato, il nuovo welfare del comune di Arezzo.ย 

Senza contare che dentro questa proposta si evidenzia anche una banalizzazione dei bisogni del bambino e una squalifica delle diverse funzioni che, asilo e affetti familiari, hanno nella sua vita.

รˆ necessario che le politiche sociali tornino al primo posto per questa cittร , e sempre piรน importante รจ che si trovino soluzioni per eliminare le graduatorie.

Lโ€™asilo deve poter accogliere tutti, deve avere posti per tutti, in orari che possano essere pensati per le diverse esigenze familiari. Per questo devono cambiare i criteri di ammissione e dobbiamo farci portatori di una visione diversa. Basterebbe intanto, partire dallโ€™ascolto e fare regolamenti sul vissuto reale e non accrocchi che danno o tolgono punteggio su basi soggettive.

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