“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione del nostro atto di indirizzo sulle cosiddette Pfas (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche), gli ‘inquinanti eterni’, a causa della loro stabilità chimica, associati a effetti nocivi sulla salute e rilevati in diverse aree, inclusa la Toscana, e tipologie di acque superficiali e sotterranee.
La richiesta di conoscere lo stato dell’acqua del rubinetto e di quella distribuita in bottiglia nelle scuole, l’esigenza di proseguire le analisi da parte di Asl e Nuove Acque e di pubblicizzare i relativi risultati non devono essere letti come messaggi allarmistici ma come una richiesta di trasparenza.
In Italia manca una legge nazionale che limiti o meglio vieti la presenza di Pfas nelle acque potabili. Solo dal gennaio 2026 entrerà in vigore una direttiva comunitaria, nel frattempo il consiglio regionale del Veneto si è espresso all’unanimità per la loro urgente messa al bando.
La conoscenza puntuale e dettagliata dello stato di contaminazione dell’acqua potabile deve essere un elemento imprescindibile per sviluppare le necessarie azioni a tutela della salute pubblica

