Radioterapia di Arezzo: certificazione internazionale IAEA/WHO

Un importante riconoscimento internazionale arriva per la Radioterapia dell’ospedale di Arezzo, che ha ottenuto la certificazione IAEA/WHO Postal Dose Audit Programme, rilasciata dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).

La certificazione riguarda i due nuovi acceleratori lineari di ultima generazione, entrati in funzione nel 2024 grazie ai fondi del PNRR.

Queste tecnologie avanzate permettono trattamenti oncologici ad altissima precisione, migliorando l’efficacia terapeutica e riducendo sensibilmente gli effetti collaterali.

A garantirne il corretto funzionamento e l’accuratezza del dosaggio è stato il team della UOSD Fisica Sanitaria di Arezzo, che collabora attivamente con la UOC Radioterapia, diretta dalla dott.ssa Simona Borghesi.

«La somministrazione accurata delle radiazioni è fondamentale per l’efficacia del trattamento e la sicurezza del paziente – sottolinea la dott.ssa Borghesi –.

Anche minime imprecisioni nella calibrazione o nella pianificazione della dose possono influire sul buon esito delle cure, comportando il rischio di recidiva o danni ai tessuti sani.

Il nostro obiettivo è curare non solo la malattia, ma la persona nella sua globalità, offrendo un supporto completo lungo tutto il percorso oncologico».

I nuovi dispositivi permettono l’erogazione di trattamenti stereotassici, che concentrano alte dosi di radiazione in poche sedute, con impatti minimi sui tessuti sani circostanti.

Questa tecnica è particolarmente efficace se integrata con terapie sistemiche di ultima generazione, aumentando l’effetto antitumorale complessivo.

I risultati sono concreti: maggiore efficacia, meno sedute, meno effetti collaterali e migliore qualità di vita per i pazienti.

Un ulteriore elemento di innovazione è rappresentato dalla tecnologia SGRT – Surface Guided Radiation Therapy, che consente il monitoraggio in tempo reale del paziente durante il trattamento.

Questo sistema guida il fascio di radiazione con precisione millimetrica, adattandosi ai movimenti corporei, come quello respiratorio, e si rivela particolarmente utile nel trattamento di tumori polmonari, epatici, pancreatici e surrenalici.

«L’SGRT trova grande applicazione anche nel trattamento del tumore alla mammella sinistra – aggiunge Borghesi –. In questi casi, aiuta a ridurre il rischio di cardiotossicità, un aspetto fondamentale per i pazienti lungosopravviventi, sempre più numerosi grazie ai progressi delle terapie.

Per loro è essenziale non solo curare la malattia, ma anche prevenire gli effetti a lungo termine dei trattamenti ricevuti».

Con questa certificazione, l’ospedale di Arezzo conferma il suo impegno nell’eccellenza clinica e tecnologica, offrendo cure oncologiche sempre più sicure, efficaci e personalizzate.

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