Palazzini (FdI): “Da Arezzo al Senato, progetto contro le dipendenze

«Sono due anni che nelle scuole aretine portiamo avanti, con discrezione e continuità, un progetto fondamentale per informare e sensibilizzare gli studenti sui danni legati all’uso di droghe, alcol e fumo, soprattutto in età adolescenziale.

Un lavoro educativo silenzioso, ma profondo, che oggi compie un passo importante: l’approdo al Senato della Repubblica.»

Lo annuncia con soddisfazione Francesco Palazzini, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Arezzo, promotore del progetto formativo nelle scuole, sostenuto fin dal principio dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Arezzo, guidato da Giovanna Carlettini.

«Non abbiamo mai cercato i riflettori – prosegue Palazzini – ma oggi, grazie a un evento istituzionale nell’Aula dei Caduti di Nassirya al Senato, questo percorso formativo può finalmente trovare un respiro più ampio.

Un ringraziamento sentito alla nostra Senatrice Simona Petrucci che ha reso possibile l’iniziativa, al Presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan e al Senatore Paolo Marcheschi per loro interventi.

La speranza è che possa diventare un modello nazionale, replicabile in altri territori, per contrastare seriamente la cultura dello sballo e offrire ai giovani strumenti concreti per scegliere sempre e comunque la vita».

Durante l’incontro romano è stato proiettato anche un messaggio istituzionale del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha elogiato l’iniziativa e ne ha sottolineato il valore educativo.

Il progetto, che coinvolge attivamente studenti, docenti e famiglie, è stato realizzato in collaborazione con associazioni, esperti del settore medico come i professori Massimo Gandolfini (specialista in psichiatria ed esperto presso il Dipartimento antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e Alessandro Papini (specialista in andrologia e urologia) e le forze dell’ordine.

«Non servono crociate ideologiche, ma strumenti di consapevolezza e responsabilizzazione – conclude Palazzini –, abbiamo seminato molto, e adesso Arezzo può dire di aver tracciato una strada. È il momento di condividerla anche al di fuori dei confini della città.»

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