Milena Freni: “Serve una svolta per salvare la sovranità nazionale”

La coordinatrice aretina di Democrazia Sovrana Popolare parla di pandemia, Europa, sovranità sanitaria e scetticismo verso le grandi politiche nazionali ed europee

Milena Freni, coordinatrice provinciale di Democrazia Sovrana Popolare (DSP), partito antisistema fondato nel 2024 da Marco Rizzo e Francesco Toscano, è stata ospite della trasmissione La Voce Libera per un confronto sui temi più caldi della politica nazionale e locale.

Freni ha aperto l’intervista spiegando la natura e la struttura del partito, presente in tutta la Toscana e con una significativa rappresentanza ad Arezzo. “Siamo l’unico partito antisistema in Italia e vogliamo candidarci alle prossime elezioni regionali, nonostante le difficoltà legate alla raccolta firme e alle dinamiche politiche nazionali,” ha dichiarato.

Sul rapporto con i media, Freni ha evidenziato la scarsa visibilità riservata a Marco Rizzo e al partito, sottolineando un clima che a suo giudizio configura un ostracismo mediatico. In merito alla pandemia da Covid-19, tema centrale nella discussione, ha parlato di “un grande esperimento sociale”, criticando la gestione dell’emergenza sanitaria per la presunta mancanza di trasparenza, le restrizioni imposte e l’introduzione del Green Pass.

La coordinatrice ha inoltre posto l’attenzione su un tema europeo poco discusso, ovvero la cessione della sovranità sanitaria nazionale all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Secondo Freni, si tratta di un ente sostanzialmente privato, influenzato da grandi fondazioni internazionali, come quella di Bill Gates. DSP si batte per una sanità pubblica e nazionale, contraria alla progressiva privatizzazione che, secondo il partito, sarebbe rappresentata dal sistema delle attuali ASL.

Sul ruolo dell’Unione Europea, Freni ha affermato che non rappresenta più adeguatamente i cittadini, ritenendola una struttura fragile, priva di una strategia condivisa e troppo condizionata dalla finanza. Ha aggiunto che il partito sostiene l’uscita dall’Eurozona per riconquistare sovranità monetaria ed economica, proponendo relazioni bilaterali dirette con altri paesi a tutela degli interessi nazionali.

Sul piano nazionale, Freni ha espresso una critica alla classe dirigente italiana, da lei definita “incapace di governare e appiattita tra destra e sinistra”, denunciando inoltre una strumentalizzazione della politica e dei media che contribuirebbe ad alimentare l’astensionismo e la sfiducia popolare. “La partecipazione attiva del cittadino è la vera democrazia,” ha affermato, auspicando maggiore trasparenza e coinvolgimento nelle decisioni pubbliche.

Tra i temi locali, la coordinatrice si è soffermata sull’opposizione di DSP al progetto dell’impianto eolico a Badia Tedalda, da lei definito “speculativo” e potenzialmente dannoso per il territorio e il turismo locale. Ha inoltre criticato la gestione politica provinciale, accusata di sostituire la politica con la finanza e di trascurare i territori interni.

Sulla questione delle infrastrutture, Freni ha espresso scetticismo sul progetto Mediateruria e sul dibattito legato alle stazioni di Rigutino e Creti. Secondo DSP, la priorità dovrebbe essere valorizzare e potenziare le infrastrutture ferroviarie esistenti, garantendo servizi più efficienti ed evitando la costruzione di “cattedrali nel deserto” di dubbia utilità.

Infine, sul tema dell’immigrazione, Freni ha sottolineato la necessità di un’accoglienza “controllata e garantita”, capace di conciliare legalità e dignità per chi arriva nel nostro Paese, promuovendo al contempo percorsi di integrazione e opportunità reali.

L’intervista si è conclusa con un invito a partecipare agli incontri pubblici in programma ad Arezzo con i leader nazionali Marco Rizzo e Francesco Toscano, per approfondire le proposte del partito e promuovere una partecipazione consapevole alla vita politica locale e nazionale.

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