“Alla luce delle risposte dell’assessore al ciclo dei rifiuti e del sindaco alla mia interrogazione in Consiglio Comunale, relativa all’autorizzazione della Regione Toscana per il trattamento dei rifiuti fino a 120.000 tonnellate annue presso l’impianto di San Zeno, viene da dire: è facile buttarla in campagna elettorale.
E dire che le regionali sono passate ma evidentemente i motori si scaldano, anzi si surriscaldano nervosamente, già per le comunali del prossimo anno.
A farne le spese è la salute, tema per me molto più importante delle chiacchiere sulla produttività, redditività e salubrità di un inceneritore.
D’altronde né Ghinelli né tantomeno Sacchetti risiedono a San Zeno, anzi il secondo neppure ad Arezzo. Per cui è più facile ridurre ogni tentativo di discussione franca sull’argomento ad anacronismo, a ‘concetto vetusto’.
Di fatto si è preferito gettare soldi alle ortiche con gli annusatori piuttosto che proporre studi seri sulla situazione attuale, in modo da poter comparare i dati emergenti con quelli ricavabili da studi futuri post attivazione della linea da 120.000 tonnellate.
L’impianto, anche alla luce della storia attraverso la quale siamo arrivati a questa soglia monstre d’incenerimento, resta sovradimensionato rispetto alle necessità di Arezzo e provincia per cui il sospetto è che, con ulteriore sovraccarico d’inquinamento prodotto da mezzi pesanti lungo le direttrici stradali, arriveranno parecchi di rifiuti da fuori.
A pensar male qualche volta s’indovina. Il timore è che il detto si adatti bene a questa situazione”.

