“Il futuro della Fondazione Guido d’Arezzo è oggetto di una una mia interrogazione a risposta scritta depositata lo scorso 27 dicembre, dopo la notizia che l’attuale direttore lascerà l’incarico a febbraio per andare a dirigere i teatri di Pistoia.
Faccio innanzitutto notare che, per il nuovo comandante della polizia municipale, il sindaco ha scelto di procedere con un bando pubblico a pochi mesi dalla fine della consiliatura, recependo le istanze dei sindacati.
Per la fondazione non è dato sapere se esistano ‘suggerimenti’ di metodo da parte di corporazioni o sindacati: gradirei saperlo, per un principio di trasparenza. S’intende procedere con un bando pubblico, analogamente a quanto fatto per la PM, o con altre modalità?
In secondo luogo non va dimenticato che il primo cittadino riveste anche il ruolo di presidente della fondazione, posizione che rischia di configurare, essendo anche in questo caso prossimi alla scadenza elettorale, motivi di scarsa opportunità o perfino un conflitto d’interessi nella gestione della selezione del nuovo dirigente.
Se poi il sindaco non procedesse alla scelta del direttore della fondazione vorrei capire il motivo dell’eventuale disparità di trattamento rispetto al caso del comandante. Ci sono due pesi e due misure a seconda dell’ente coinvolto?”.
