Gent.maย Presidente,
Ci rivolgiamo a Lei con lo spirito di servizio con il quale, sin dal primo giorno, questo Comitato si รจ proposto alla cittadinanza aretina e di tutto il bacino di utenza della stazione Alta Velocitร Medio Etruria.
Sulla scia del successo delle stazioni Alta Velocitร in linea di Mediopadana e Afragola, lโopportunitร di inserire una fermata nel contesto strategico della Valdichiana aretina, lร dove si incontrano (o si incontreranno, meglio dire) la A1, la E78 โdue mariโ e la E45 โSS3bisโ, รจ apparsa decisiva.
Da anni era stata stipulata una intesa tra la regione Toscana e la regione Umbria per la collocazione di quest’opera, ove la stessa avesse mai visto la luce e di tal accordo se ne trovava traccia ineludibile nei piani regionali dei trasporti toscani e umbri.
Purtroppo, quando si รจ iniziato davvero, negli ultimi mesi, a parlare della possibilitร concreta di dare il via a questo progetto, le cose sono cambiate.
Non cโรจ stata sorpresa in questo, non siamo ingenui. Sappiamo bene che la collocazione di una simile opera รจ circostanza che smuove interessi giganteschi, economici, sociali e strategici.
Ci saremmo aspettati, non Le neghiamo, un impegno diverso da parte di alcuni – beninteso, non tutti – esponenti politici locali, in particolare quelli dei partiti di maggioranza, rimasti troppo a lungo in un silenzio assordante.ย
E dโaltra parte chi parlava e rivendicava cโera ed era in Umbria, regione che si รจ subito attivata per sconfessare se stessa, rivedendo quel piano giร concordato e modificandolo.
Se infatti la collocazione scelta e condivisa รจ sempre stata quella di Rigutino/Frassineto, in un punto strategico lร dove la linea direttissima Firenze/Roma corre parallela alla linea convenzionale su cui corrono i convogli che dalla Toscana vanno verso il Lazio e lโUmbria, con lโavvio delle operazioni preliminari tutto รจ cambiato.
E sorprendentemente ha preso consistenza una opzione a dir poco folkloristica, quella di Creti, piccola localitร nel cuore della campagna della Valdichiana, lontana da ogni infrastruttura viaria degna di nota e certamente lontana dalla linea convenzionale.
Uno scherzo, si รจ pensato. Giร , perchรฉ chi mai, nel 2023, collocherebbe lรฌ una infrastruttura ferroviaria ad alta velocitร , laddove non sarebbe possibile un interscambio ferro/ferro e dove anche quello ferro/gomma necessiterebbe di enormi potenziamenti infrastrutturali?
Chi mai si farebbe sfuggire la possibilitร di realizzare lโopera laddove lo scambio ferro/ferro corre giร a poche decine di metri e dove lo scambio con la gomma vede due arterie europee nel raggio di meno di 5 km?
Nessuno, certamente nessun tecnico. Eh si, perchรฉ questo Comitato ha vagliato, insieme con le piรน illuminate amministrazioni locali del territorio, decine di studi tecnici, ciascuno dei quali ha sempre escluso lโopzione Creti, individuandola come la peggiore tra quelle immaginate.
E, correlativamente, quegli stessi studi, giร piรน volte segnalati al ministero competente e alla stessa RFI, hanno indicato Rigutino come la sede naturale, tanto per bacino di utenza, quanto per vantaggi infrastrutturali.
La notizia odierna con cui il tavolo attivo al ministero delle infrastrutture – dal quale questo Comitato รจ stato improvvidamente escluso nonostante le richieste del primo cittadino del capoluogo – avrebbe cassato Rigutino in favore di Creti, ci sono apparse come una grottesca presa in giro. E, per aggiungere danno alla beffa, la pretesa che la scelta sia dipesa da valutazioni tecniche.
Vede Presidente, la competenza e la varietร dei tecnici interpellati da questo Comitato e dalle amministrazioni locali e regionali non possono farci cedere perchรฉ ci hanno convinti, sopra ogni altra considerazione, che sul piano tecnico non vโรจ alcun modo di anteporre i vantaggi della collocazione a Creti con quella a Rigutino.
E allora, se non vi puรฒ essere un deal tecnico che volge a favore di Creti, non puรฒ trattarsi che di una scellerata decisione politica.
Non siamo ingenui, lo abbiamo giร detto.
Siamo gente di mondo e sappiamo che, a volte, la politica e le bandiere riescono a sedurre anche gli esperti.
Vede Signora Presidente, il nostro รจ un comitato che non vuol mettere bandiere, nรฉ da una nรฉ dallโaltra parte. Vuole solo una cosa, il bene per il territorio. Anzi, due. Il bene del territorio ed evitare la peggiore delle sciagure, cioรจ perdere questa opportunitร storica.
Lo scenario peggiore? Realizzare unโopera pubblica del costo di centinaia di milioni in una localitร sbagliata che poi la renda una nuova, nefanda cattedrale nel deserto. Ciรฒ che vogliamo scongiurare รจ che al posto di una stazione a basso costo e alta capacitร , la politica ci lasci lโennesima opera inutile e inutilizzata, ma lucrosissima per chi la realizzerร .
Ci rivolgiamo a Lei, Presidente, affinchรฉ svolga la sua funzione di controllo e guida, non per darci ragione ad ogni costo, ma per assicurare, in primis al suo stesso governo, che ciรฒ che si sta facendo dipenda davvero da una scelta tecnica e questa sia libera e indipendente.
Non ci sarebbe peggior lascito a questo territorio di una scelta che non sia chiaramente frutto esclusivo di una valutazione tecnica di alto profilo. Un livello adeguato a quello di ciรฒ che ci si propone di fare, in definitiva offrire al territorio una opportunitร di crescita pressochรฉ illimitata.
Lei Presidente ha giร piรน volte dimostrato di volersi spendere in prima persona per garantire i cittadini da certe โstortureโ della politica e dellโalta amministrazione. Le chiediamo di farlo anche questa volta e ci permettiamo di voler credere che non ci deluderร . Quale che sia il risultato.
Ma almeno, una volta collocata in maniera certa la scelta nel campo della tecnica, nessuno potrร neppure evocare lo spettro del compromesso politico dietro a questa decisione.
Gentilissima Presidente, La vogliamo ringraziare, certi di un suo riscontro. Voglia gradire, nel frattempo, i sensi della nostra piรน alta considerazione.
Avv. Matteo Grassiย