Non è finita finché Flavio Cobolli non decide che è finita. E finisce solo con la Coppa Davis per la terza volta nelle mani dell’Italia.
In rimonta, stringendo i denti, con una prova di carattere e di tenacia il tennista romano dà fondo le energie residue e porta all’Italia il punto decisivo.



Nella pausa parla con capitan Volandri, poi si volta verso la panchina e cerca il volto e le parole di Berrettini. Si gioca punto a punto, la tensione sale alle stelle, dentro e fuori dal campo. Il pubblico entra in gioco (a volte troppo), fischia Munar, che continua, però, a sbagliare pochissimo.
Quindici dopo quindici, l’Italia si porta sul 5-4, poi 6-5. Cobolli manca quattro set point, più per meriti dell’avversario che annulla grazie alla prima di servizio. Si va così al tie-break. Il romano si porta in vantaggio 6-3, 6-4, poi 6-5. Poi le stelle nel cielo del 23enne azzurro si accendono tutte assieme. Il tie-break è suo.
Si va un set pari e la Super Tennis Arena canta all’unisono “Flavio, dai, Flavio, dai”. Il terzo set resta in equilibrio fino al 5-5. Poi arrivano le palle break per Cobolli. La seconda è quella buona. Si va a servire per il match e per la Coppa. In 10.000 gridano “Italia, Italia. Flavio, Flavio”. E solo Flavio decide che è finita.
Fonte
Agenzia DIRE
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