Nella cittร del Marzocco, lunedรฌ 6 novembre, si commemora il 4 novembre, la festa dellโUnitร nazionale e la giornata delle forze armate. La manifestazione inizierร alle 8,30 con la celebrazione della Santa messa nella chiesa di San Lorenzo in piazza Masaccio per concludersi alle 9,45 con la deposizione di una corona al monumento ai caduti nel Lungarno Don Minzoni
Il 4 novembre 1918 entrava in vigore lโarmistizio firmato a villa Giusti (Padova) dal generale Armando Diaz, comandante delle Forze armate italiane e il rappresentante dellโImpero austro-ungarico. Finiva cosรฌ la prima guerra mondiale. LโItalia aveva impiegato piรน di 4 milioni di soldati di cui 250.000 giovani appena diciottenni. Il bilancio fu di 600.000 morti, 1.500.000 di feriti e circa 400.000 civili che avevano dovuto lasciare le loro case sulla linea del fronte. Il 4 novembre diventรฒ cosรฌ il giorno della commemorazione, della riconoscenza, della solidarietร .
Anche San Giovanni Valdarno, lunedรฌ 6novembre, celebra la festa dellโUnitร nazionale e della giornata delle forze armate.
La manifestazione inizierร alle 8,30 con la celebrazione della Santa messa nella chiesa di San Lorenzo in piazza Masaccio. Alle ore 9,15 la delegazione si sposterร al cimitero urbano per deporre una corona dโalloro al sacrario dei caduti. Seguirร , alle ore 9,45, la deposizione di una corona al monumento ai caduti presso Lungarno Don Minzoni.
Parteciperanno alla cerimonia il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi, il presidente del consiglio comunale Elena Spadaccio, la compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno, la Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno, lโAnpi associazione nazionale partigiani dโItalia, lโassociazione nazionale Bersaglieri sezione San Giovanni Valdarno, lโassociazione nazionale Carabinieri sezione San Giovanni Valdarno, lโassociazione nazionale Finanzieri sezione San Giovanni Valdarno e lโassociazione nazionale Mutilati e invalidi di guerra sezione San Giovanni Valdarno.
โOgnuno di noi, nella vita quotidiana โ dichiara il sindaco Valentina Vadi โ puรฒ fare molto per concorrere e mantenere la pace: abbiamo noi tutti il dovere morale di difendere e tutelare le istituzioni democratiche, di raccontare e di non disperdere la memoria di quanto di feroce รจ accaduto nel nostro paese e in Europa oltre settanta anni fa, di rendere le giovani generazioni coscienti e consapevoli dellโorrore prodotto dalla guerra, dallโodio razziale e religioso, dalla prepotenza e dalla violenza, mantenendo unโattenzione vigile rispetto a quel periodo oscuro del nostro passato, e rispetto a quanto sta accadendo ancora nel presente.
Anche in una comunitร piccola come la nostra, รจ compito importante โ e qui mi rivolgo, in modo particolare, a chi ricopre incarichi pubblici ed amministrativi โ creare e determinare le condizioni per una convivenza pacifica e collaborativa, di aiuto reciproco e di supporto verso i piรน deboli, di attenzione alle sofferenze individuali, di costruzione di un tessuto urbano coeso e sereno nel quale vivere, un luogo accogliente e rispettoso della molteplicitร delle idee e della diversitร che si dispiegano nella dialettica del confronto civile e democratico.
Oggi piรน che mai dobbiamo sentire forte la responsabilitร di pensare, operare, agire come costruttori di pace. E la pace si costruisce non dividendo, non acuendo i contrasti, non separando ma promuovendo il dialogo, il confronto continuo, aprendosi allโaltroโ.