ร in programma lunedรฌ 11 novembre la cerimonia dellโ81ยฐ anniversario della morte di Pio Borri, primo partigiano caduto in provincia di Arezzo lโ11 novembre 1943, organizzata dallโAmministrazione comunale in collaborazione con ANPI Comitato Provinciale Arezzo – Sezione Casentino e Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri (ANFIM).
La commemorazione รจ prevista alle ore 10.00 in localitร Molin di Bucchio con la deposizione di una corona dโalloro al monumento in memoria di Pio Borri alla presenza delle autoritร civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e dโarma e con la partecipazione degli alunni della scuola secondaria di I grado โG. Sanarelliโ di Pratovecchio Stia.
Nellโoccasione saranno presentati i percorsi โPratovecchio Stia Paese della Memoriaโ e โCammino della Memoria della Strage di Valluccioleโ con pannelli informativi a cura di Luca Grisolini nellโambito di un progetto promosso dallโANFIM.
La giornata proseguirร alle ore 11.30 alla stazione ferroviaria di Pratovecchio Stia con la presentazione del nuovo allestimento del Centro di Documentazione Nexus.
PIO BORRI
Durรฒ soltanto due mesi la lotta contro i nazifascisti di questo giovane grossetano che lโ8 settembre del 1943 si trovava ad Arezzo, dove era stato mandato di leva per essere arruolato nella milizia fascista. Con lโarmistizio, Borri abbandonรฒ il reparto e si rifugiรฒ in Casentino entrando a far parte della formazione partigiana โValluccioleโ.
Il 10 novembre 1943, mentre scortava un autocarro proveniente da Arezzo che doveva portare viveri e rifornimenti alle bande partigiane operanti nella zona, fu catturato dai tedeschi e, dopo una giornata di torture, ucciso.
Pio Borri รจ stato insignito con la Medaglia d’argento al valor militare (alla memoria) con la seguente motivazione:
โOrganizzatore della prima formazione partigiani dell’aretino sempre volontario nelle azioni piรน rischiose, caduto in una imboscata, rispondeva prontamente con il fuoco della sua arma al nemico che gli intimava la resa.
Colpito gravissimamente al petto, catturato e sottoposto ad atroci torture teneva contegno superbo e spavaldo rifiutando ogni delazione.
Gettato per disprezzo nella neve, quindi esalava l’ultimo respiro, con sulle labbra il nome della madre e quello della Patria. Bellissima figura di patriota e di martire della libertร โ.