I dati ufficiali sull’incidentalità stradale nella provincia di Arezzo per l’anno 2024, diffusi dall’ACI – Automobile Club d’Italia, delineano un quadro complesso e caratterizzato da tendenze divergenti.
Mentre il numero degli incidenti e dei feriti registra un incremento rispetto al 2023, si evidenzia al contempo una significativa riduzione degli incidenti mortali e dei decessi.
I risultati emergono dalla relazione tecnica presentata nel corso della conferenza provinciale sull’incidentalità stradale, che analizza in dettaglio numeri, profili delle vittime, cause e distribuzione territoriale dei sinistri.
Un quadro generale con dinamiche opposte
Secondo l’ACI – Automobile Club d’Italia in provincia di Arezzo, nel 2024:
- gli incidenti stradali aumentano del 4,5%
- i feriti aumentano del 5,7%
- gli incidenti mortali diminuiscono del 33,3%
- i decessi diminuiscono del 39,1%
La serie storica contenuta nel report conferma la tendenza:
- 912 incidenti (873 nel 2023)
- 14 incidenti mortali (21 nel 2023)
- 14 morti (23 nel 2023)
- 210 feriti (1.145 nel 2023)
Chi perde la vita sulle strade: il profilo delle vittime
L’analisi ACI evidenzia una forte concentrazione della mortalità nella fascia maschile over 65, con 6 decessi su 11. Completano il quadro 3 donne decedute nell’anno.
Particolarmente vulnerabile anche la categoria dei pedoni, con 3 decessi registrati nel 2024.
Perché avvengono gli incidenti: prevale l’errore umano
Le cause principali degli incidenti nel 2024, secondo l’Automobile Club d’Italia, sono:
- mancato rispetto della segnaletica – 31,19%
- guida distratta – 21,38%
- mancato mantenimento della distanza di sicurezza – 16,88%
Tre comportamenti che, da soli, spiegano oltre il 70% dei sinistri.
I veicoli coinvolti e i rischi associati
Nel 2024 le autovetture rappresentano il 69,27% del totale dei veicoli coinvolti, seguono motocicli (9,61%) e veicoli commerciali/industriali (8,37%).
Tuttavia, l’indice di mortalità mostra una situazione diversa:
- motocicli – 2,97
- ciclomotori – 1,87
- autovetture – 0,52
Le due ruote, dunque, restano tra i mezzi più esposti alla mortalità in caso di incidente.
Dove avvengono gli incidenti: città e extraurbano
Secondo l’ACI, la distribuzione dei sinistri nel 2024 è la seguente:
- oltre il 48% degli incidenti avviene su strade urbane
- oltre il 64% dei decessi avviene su strade extraurbane
Le strade fuori dai centri abitati continuano quindi a essere quelle con il rischio più elevato di esiti mortali.
Le strade più critiche del territorio
Dalle tabelle ACI emergono le arterie a maggiore criticità:
Per numero di incidenti (densità)
- SS 679 Arezzo–Battifolle – 1,01
- SS 071 Umbro Casentinese Romagnola – 1,01
- A1 Milano-Roma-Napoli – 0,90
Per indice di mortalità
- SS 680 San Zeno–Monte San Savino – 40,00
- SS 310 del Bidente – 16,67
- SS 208 Strada della Verna – 14,29
Per numero assoluto di sinistri
- SS 071 Umbro Casentinese Romagnola – 91 incidenti
- A1 Milano-Roma-Napoli – 49
- SS 073 Senese Aretina – 44
I “punti neri”: i chilometri più pericolosi
Il report ACI individua in dettaglio tratti e chilometri ad alta concentrazione di sinistri. Tra quelli più significativi nel 2024:
- SS 073 Senese Aretina, km 137-138 – 6 incidenti
- SS 073 Senese Aretina, km 141-142 – 6 incidenti
- A1 Milano-Roma-Napoli, km 361-362 – 1 incidente mortale e 29 feriti
- Numerosi segmenti della SS 071 con 3-4 incidenti ciascuno.
L’ACI – Automobile Club d’Italia rileva che la provincia di Arezzo presenta una lieve crescita nel numero di incidenti, ma una diminuzione consistente della mortalità, un dato che colloca il territorio in una situazione migliore rispetto agli anni precedenti.
Tuttavia, il peso dei comportamenti errati alla guida e la forte concentrazione della mortalità sulle strade extraurbane indicano la necessità di:
- rafforzare la prevenzione,
- migliorare la sicurezza delle infrastrutture,
- programmare interventi mirati nei tratti critici,
- dedicare maggiore attenzione agli utenti più fragili.
Bernardo Mennini – Presidente Aci Arezzo, dichiara: “Il report evidenzia in modo chiaro che i comportamenti umani incidono in maniera importante sugli incidenti stradali.
La prima causa di incidentalità è il mancato rispetto delle precedenze accompagnato dalla seconda causa, quello della distrazione, dove ad esempio l’uso del cellulare alla guida è predominante;
per tale ragione diventa fondamentale agire sulla prevenzione e su una cultura di base che metta al centro la vita umana.
Dobbiamo estendere il lavoro che viene già fatto sulle giovani generazioni, svolto all0interno dele scuole con i programmi Aci sulla sicurezza stradale, anche alle fasce di età di coloro che hanno conseguito la patente negli anni passati e che considerano ”scontate” tutti gli aggiornamenti circa le nuove norme del codice della strada.
Dobbiamo costituire una virtuosa alleanza per coinvolgere queste generazioni e “condividere” con loro tutte le novità offerte dalla tecnologia che permette di utilizzare il cellulare in sicurezza, senza doversi distrarre dalla guida.
Dobbiamo sensibilizzare tutti, coinvolgendo chi vende auto, chi le ripara, le associazioni di categoria in modo che si possa poter informare e quindi “formare” chi già ha la patente in modo da fargli considerare utile e utilizzabile ogni nuova tecnologia e impedire in tal modo di usare in maniera scorretta, il cellulare alla guida.”
Il Comandante della Polizia Municipale, Aldo Poponcini dichiara: “L’andamento del 2024 vede alcuni dati sensibilmente migliorati rispetto alla media nazionale, però la guardia non deve essere abbassata.
Tra le cause dell’incidentalità stradale, la prima è quella della mancanza delle precedenze. La seconda è quella della distrazione, dove metto il cellulare come prima causa; a seguire la mancata distanza di sicurezza.
Tutto questo ci dice semplicemente che dobbiamo lavorare nell’ambito della prevenzione.
È solo facendo crescere l’attenzione su questo fenomeno, il rispetto delle norme e al tempo stesso anche l’utilizzo del cellulare alla guida che possiamo davvero incidere sulla riduzione dell’incidentalità e contemporaneamente dei feriti e dei morti.
Questo è un dato fondamentale su cui ACI Arezzo vuole aprire un ragionamento assieme a tutte le forze dell’ordine e operatori del settore che, partendo dalle scuole si estenda anche a coloro che hanno già conseguito la patente e che considerano spesso come un bene “acquisito”, soprassedendo sulla necessità di aggiornarsi sui nuovi segnali e norme del codice della strada e soprattutto senza conoscere le grandi opportunità offerte dalla tecnologia a bordo delle auto, che possono aiutare, in modo comodo ed efficace, a prevenire comportamenti scorretti come l’uso del cellulare alla guida.”

