Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima: “Che fine hanno fatto i nuovi treni regionali?”

"Inaccettabile che la Regione prospetti che la possibile soluzione sia lo spostamento dei treni dalla Direttissima alla linea lenta"

Sconcerto e indignazione sono le prime reazioni dei pendolari del Valdarno all’esito dell’incontro fra Regione Toscana, sindaci del Valdarno fiorentino, Rfi e Trenitalia.
“Era noto da oltre un anno che fossero disastrosi i dati sulla puntualità dei treni regionali sulla linea aretina – afferma il portavoce del comitato pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re – già alla riunione dell’8 febbraio scorso fra Regione e comitati del Valdarno, Arezzo e Valdichiana, si erano constatati i forti ritardi e i crescenti disagi dei pendolari e i tre comitati avevano anche proposto una decina di interventi e soluzioni, a cui a distanza di dieci mesi la Regione non ha ancora dato risposta.
Ed è inaccettabile – sottolinea Da Re – che adesso la Regione prospetti che la possibile soluzione per i pendolari del Valdarno sia lo spostamento dei treni dalla Direttissima alla linea lenta, con aumento dei tempi di percorrenza di ben oltre gli 8 – 10 minuti indicati, risolvendo così le interferenze, gli “inchini” come li chiamiamo noi da anni, con i treni Alta Velocità”.
Il portavoce dei pendolari ricorda inoltre che già in febbraio aveva chiesto che fine avessero fatto i sei nuovi treni regionali, previsti entro quest’anno dal contratto di servizio, con velocità fino a 200 km h e perfetti per la circolazione sulla direttissima, in sostituzione dei treni regionali Firenze-Roma. “E’ possibile che nei giorni scorsi la Regione Umbria abbia annunciato il prossimo arrivo dei suoi dodici treni Alstom a 200 km h – insiste Da Re – che potrebbero sostituire i Firenze-Foligno, molto utilizzati dai valdarnesi, mentre la Regione Toscana non parla e non si interessa dei suoi sei treni per la direttissima, pensando invece all’insopportabile spostamento dei pendolari sulla linea lenta?”.
Il portavoce del comitato è anche stupito dal fatto che la Regione riporti i dati disastrosi sulla puntualità dei treni, senza neanche pensare ai rimborsi per i pendolari. “Possibile che in ottobre i dati sulla puntualità siano stati dell’85,4% – accusa Da Re – mentre il cosiddetto ‘indice di affidabilità’ sempre di ottobre sia stato del 98,4% così da non rilasciare i bonus-rimborsi ai pendolari? A febbraio avevamo chiesto alla Regione di rivedere le regole, per consentire almeno i rimborsi ai pendolari, ma non ci sono state risposte”.
E infine una battuta del portavoce: “Dall’assessore regionale Baccelli ci saremmo aspettati un nuovo incontro con delle risposte ai comitati dei pendolari, dopo lo scorso 8 febbraio, e sorprende che la nuova iniziativa pro pendolari dei sindaci del Valdarno fiorentino non abbia finora previsto alcun incontro e confronto con gli stessi pendolari”.

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