di Stefano Pezzola
“Per curare chi soffre il medico deve possedere capacitร tecniche, conoscenze scientifiche e comprensione umana, doti che dovrร utilizzare con coraggio, umiltร e saggezza per offrire al prossimo un servizio unico e per perfezionare il proprio carattere.
Il medico non dovrebbe chiedere al proprio destino piรน di questo, nรฉ accontentarsi di qualcosa di meno“.
Il Consiglio di Stato con sentenza n. 946/2022 ha affermato che la circolare del Ministero della Salute in merito alla gestione domiciliare dei pazienti Covid con “Tachipirina e Vigile Attesa” non limitava la libertร del medico.

Stai a vedere che alla fine ha ragione quel buon tempone di Giuseppe Brindisi?
C’รจ qualcosa che perรฒ non mi torna in questo fantasiosa e creativa nuova narrazione che afferma che MAI il Ministero della Salute ha rilasciato un protocollo per i medici per la cura domiciliare dei pazienti Covid-19 sulla base di “Tachipirina e Vigile Attesa”.
24 aprile 2021: “Covid, accolto il ricorso Speranza-Aifa, si torna a tachipirina e vigile attesa“.
Nell’articolo di cui al link sopra si legge che “nei giorni scorsi il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, e lโAgenzia italiana del farmaco hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro lโordinanza con la quale il Tar del Lazio, il 4 marzo scorso, aveva stabilito che i medici nel trattamento dei pazienti positivi al coronavirus potessero prescrivere i farmaci che essi ritengono piรน opportuni secondo scienza e coscienza senza necessariamente attenersi ai protocolli Aifa che prevedono che le cure domiciliari si basino sulla somministrazione di paracetamolo e vigile attesa.
Ebbene, il Consiglio di Stato ha accolto lโappello del Ministero della Salute e di Aifa, relativamente alla sospensione dellโefficacia del provvedimento del Tar, sulla somministrazione del paracetamolo (tachipirina) e sullโosservanza della โvigile attesaโ, nel trattamento domiciliare del Covid.
Viene cosรฌ ribaltata la sentenza dello scorso marzo del Tar che bocciรฒ la nota dellโAgenzia Italiana del Farmaco dello scorso 9 dicembre, contenente i โprincipi di gestione dei casi di Covid-19 nel setting domiciliareโ, nella parte in cui nei primi giorni di malattia da SARS-CoV-2 prevede unicamente una โvigile attesaโ e somministrazione di fans e paracetamolo e nella parte in cui pone indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci“.
Onde per cui le indicazioni su Tachipirina e Vigile Attesa c’erano eccome, nonostante che si provi in tutti i modi di digitare il tasto “erase” per cancellare tutte le tracce in rete.
https://www.accademiadimedicina.unito.it/stampa/378-quifinanza-%E2%80%92-stop-tachipirina-e-vigile-attesa,-il-piemonte-rompe-gli-schemi-le-nuove-regole-per-la-cura-covid-a-casa.html
Si legge nel comunicato di cui al link sopra: “stop quindi a tachipirina e vigile attesa. Lo scorso dicembre lโAIFA-Agenzia Italiana del Farmaco aveva pubblicato un documento nel quale raccomandava proprio vigile attesa e paracetamolo/tachipirina per i pazienti Covid lievi a casa.
A questa decisione si รจ opposto il โComitato Cura Domiciliare Covid-19โ guidato da Erich Grimaldi e Valentina Piraino, entrambi avvocati, che hanno presentato istanza cautelare contro il Ministero della Salute e AIFA per la libertร di scelta sui farmaci da adottare nella terapia, vincendolo.
Il TAR ha dunque dato ragione al gruppo di medici โdissidentiโ, aprendo un vero e proprio squarcio, anche concettuale, sulle terapie domiciliari.
Ora il Piemonte raccoglie questo prezioso testimone e va oltre. โSiamo convinti, perchรฉ lo abbiamo riscontrato sul campo fin dalla prima ondata, che in molti casi il virus si possa combattere molto efficacemente curando i pazienti a casa – ha spiegato lโassessore regionale alla Sanitร Luigi Icardi – Non vuol dire limitarsi a prescrivere paracetamolo per telefono e restare in vigile attesa, ma prendere in carico i pazienti a domicilioโ.
Sentenza n.419 del 15 gennaio 2022 emessa dal Tar Lazio: โLa prescrizione dellโAIFA, come mutuata dal Ministero della Salute (Tachipirina e Vigile Attesa) contrasta, pertanto, con la richiesta professionalitร del medico e con la sua deontologia professione, imponendo, anzi impedendo lโutilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia COVI 19 come avviene per ogni attivitร terapeuticaโ.
โNon c’รจ segno piรน grande di innata miseria dell’amore per la presa in giroโ.