Anche questโanno il servizio Giocoquando, che dovrebbe offrire un supporto fondamentale alle famiglie, si รจ rivelato un clamoroso pasticcio, deludendo le aspettative di tanti genitori che avrebbero voluto avvalersi di questa opportunitร .
Diamo qualche numero: 31 bambini non hanno potuto accedere al servizio. Di questi, 5 sono stati โripescatiโ nella giornata di venerdรฌ 16 maggio, ma ben 25 bambini sono rimasti fuori nonostante la domanda e la necessitร del servizio fossero ben chiari.
Ci ha lasciati sgomenti lโaver appreso che la modalitร di selezione dei bambini รจ avvenuta per estrazione casuale, senza considerare alcun parametro come lโISEE, la distanza tra luogo di lavoro dei genitori e la sede del servizio e il tempo di lavoro dei genitori se tempo pieno o part-time.
Una scelta incomprensibile, che ha escluso chi aveva maggior bisogno e chi aveva presentato una richiesta di copertura per tutto il mese, senza alcun criterio di equitร o prioritร .
Le soluzioni alternative proposte dalla vicesindaca sono i classici campi estivi. Certo! Ma il costo รจ molto diverso. Giocoquando รจ un’opzione low-cost, i centri estivi offrono tariffe che sono decisamente fuori dalla portata di molte famiglie.
Giocoquando per tutto il mese di luglio richiede 187โฌ, mentre un centro estivo cittadino (che per pudore non nominiamo) 685โฌ. Un salasso per molte famiglie aretine, che si trovano costrette a scegliere tra il sacrificio economico e la necessitร di un supporto che dovrebbe essere garantito dalle istituzioni.
Quello che molti genitori chiedono non รจ solo un servizio, ma un servizio che risponda alle loro necessitร reali. Ricordiamo che strutture come Don Milani e Pallanca, che rimarranno chiuse per il mese di luglio, avrebbero potuto soddisfare tutte le richieste.
Con una gestione piรน attenta, basata su criteri chiari e rispondenti alle reali esigenze delle famiglie, e non con estrazione casuale e gestione disorganizzata, si sarebbe potuto evitare questo ennesimo pasticcio! Il servizio che doveva rappresentare un aiuto si รจ trasformato in una delusione, lasciando un vuoto che potrebbe essere colmato solo da politiche pubbliche piรน lungimiranti e capaci di rispondere davvero alle necessitร dei cittadini.
Valentina Vaccari consigliera comunale PD