Gianluca Nicoletti: “Mio figlio autistico mi rende immortale”

Il giornalista e scrittore ha presentato il libro realizzato con il figlio Tommy, raccontando con intensità e ironia la sua esperienza di padre di un ragazzo autistico

“Mio figlio mi succhia il sangue come un vampiro, ma mi ha reso immortale”. Con questa immagine potente e poetica, Gianluca Nicoletti, giornalista, scrittore e padre di Tommy, 27enne autistico, ha sintetizzato il senso profondo di una vita vissuta nell’unione indissolubile con un figlio “fuori standard”.

Ospite ad Arezzo, poco prima della presentazione del libro realizzato insieme a Tommy, Nicoletti ha raccontato con l’autenticità e l’ironia che lo contraddistinguono il suo percorso di padre: “Tommy è la mia appendice. Senza di me sarebbe chiuso da qualche parte, imbottito di farmaci. Ma io ho scelto di farlo vivere, e con lui faccio una vita meravigliosa”.

Il libro, scritto a quattro mani, nasce dai disegni di Tommy, che ha trovato nel gesto artistico una forma di comunicazione intensa e profonda. “Se quei disegni piaceranno, se sapranno parlare anche ai bambini e ai loro genitori, Tommy avrà una possibilità in più di sopravvivere anche quando io non ci sarò più”, ha spiegato il giornalista con commozione.

“Essere un po’ pazzi è la salvezza”, dice Nicoletti, che definisce il figlio un “cervello ribelle” e sottolinea quanto l’autismo sia una condizione non da correggere, ma da accogliere come forma diversa di esistenza: “Gli autistici non guariscono, nascono così. E vanno accettati per ciò che sono. Mio figlio fa l’artista, perché nella follia l’arte è un rifugio, e anche un riscatto”.

La testimonianza ha toccato anche il tema dell’assistenza futura, grande timore di tanti genitori: “Io ho settant’anni, ho un piede nella fossa. Chi si occuperà di Tommy quando non ci sarò? Non ho risposte. Ma intanto, viviamo ogni giorno, e lui è la mia cartina tornasole dell’umanità”.

A chi, come lui, affronta quotidianamente la realtà dell’autismo, Gianluca Nicoletti rivolge un messaggio chiaro: “I figli autistici non vogliono genitori depressi. Quindi le mamme vadano a ballare, i padri si divertano, fate ciò che serve per essere felici. Solo così potete rendere felici anche loro”.

© Riproduzione riservata

I più letti