Gian Paolo Scharf parlerà dei Barbolani di Montauto di Anghiari

Il ciclo di conferenze sulle famiglie signorili del territorio aretino nel medio evo, organizzato dalla Società storica, prosegue martedì 28 ottobre, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino. Gian Paolo Scharf parlerà dei Barbolani di Montauto, per secoli possessori di un feudo nel territorio di Anghiari.

Gian Paolo Scharf
Gian Paolo Scharf

Curato da Luca Berti e dallo stesso Scharf, il ciclo di conferenze della Società storica, patrocinato dal Comune di Arezzo, si propone di fare un ritratto di quello che fu per secoli il ceto dirigente aretino e di delineare la storia di alcuni fra i più importanti gruppi agnatizi del nostro territorio, i loro rapporti con i soggetti politici sovra e sotto-ordinati ed in particolare con il Comune cittadino, il loro radicamento territoriale, le divisioni ed i conflitti di questa aristocrazia militarizzata.

Di origini non accertate, i Barbolani di Montauto ebbero un loro ruolo nella fondazione di Anghiari e nell’insediamento dell’ordine camaldolese in Valtiberina.

Gradualmente la famiglia si ripiegò sui propri possessi, dando vita ad una piccola signoria territoriale, che grazie all’acume politico di alcuni esponenti riuscì a superare indenne il turbolento Trecento.

Anzi, grazie al trattato di accomandigia concluso con la Repubblica di Firenze, che cristallizzò la situazione del territorio e permise la sopravvivenza della signoria fino ben addentro all’epoca moderna, i Barbolani si legarono strettamente alla clientela medicea, ricevendo dalla famiglia egemone importanti incarichi, culminati con Federigo nel governo dell’appena conquistato “Stato nuovo” di Siena da parte di Cosimo I.

Nato a Bergamo nel 1968 e laureato in Storia medievale presso l’Università di Milano, Gian Paolo Scharf ha conseguito il dottorato in Storia urbana e rurale nel 2002 presso l’Università di Perugia.

Dal 1994 fa ricerca in vari settori della storia medievale, con particolare preferenza per la storia istituzionale del basso medioevo. Ha compiuto studi su aspetti della Toscana, l’Umbria, le Marche, la Romagna, la Lombardia e il Piemonte.

Ha al suo attivo oltre un centinaio di pubblicazioni, fra le quali spiccano cinque monografie e un libro di fonti, oltre ad alcune curatele di volumi miscellanei.

Dal 2019 svolge il ruolo di bibliotecario presso l’Università di Bergamo, dopo aver collaborato stabilmente con l’Università dell’Insubria di Varese con la qualifica di tecnico scientifico.

Il ciclo di conferenze proseguirà, sempre all’Auditorium Ducci, fino all’inizio del mese di dicembre.

I prossimi incontri approfondiranno la storia e le vicende di altre famiglie signorili dell’Aretino:

i Guidi del Casentino (relatore Marco Bicchierai), i Tarlati da Pietramala (Pierluigi Licciardello), gli Ubertini (ancora Gian Paolo Scharf). Chiuderà il ciclo Luca Berti, parlando del Comune cittadino e della sorte del ceto nobiliare e magnatizio sullo scorcio del medio evo.

L’ingresso a tutti gli incontri è libero e gratuito.

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