di Stefano Pezzola
โSiamo al ridicolo: dal 1ยฐ febbraio chi รจ senza green pass potrร acquistare il quotidiano al supermercato, ma non in edicola.
E lo stesso vale per profumi, pentole, televisori o magliette, che saranno in vendita per tutti sugli scaffali della grande distribuzione organizzata, ma non nei negozi specializzati, dove entrerร solo chi ha la certificazione verde.
ร una norma assurda e inaccettabile, con cui di fatto il Governo favorisce la concorrenza sleale ai danni dei negozi, che giร fanno salti mortali per sopravvivere tra calo dei consumi, crisi da Covid e caro bolletteโ.
Cosรฌ il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni per commentare la novitร , scaturita dalla risposta ad una Faq sul nuovo Dpcm che fissa lโelenco di esercizi esonerati dal chiedere la certificazione verde dal 1ยฐ febbraio.
โAbbiamo sempre accettato il green pass, convinti che possa essere uno strumento per dare un impulso decisivo alla campagna vaccinale, aumentare i livelli di sicurezza e non chiudere piรน le nostre attivitร .
Lo consideriamo un male necessario per uscire piรน in fretta dallโincubo della pandemia, nonostante le complicazioni burocratiche e gestionali che derivano dalla sua applicazione e che gravano solo sulle nostre spalle.
Ma non possiamo tollerare che diventi un mezzo per creare figli e figliastri tra le impreseโ, ha continuato Marinoni.
โOra si sfiora lโassurdo, quando per acquistare gli stessi prodotti io non ho bisogno del green pass se entro in un supermercato, mentre mi serve se mi rivolgo ai negozi della distribuzione tradizionale, dove probabilmente mi fermerei giusto il tempo necessario per gli acquisti, condividendo lo spazio con un numero assai inferiore di personeโ.
Confcommercio chiede che il governo torni sui suoi passi: โa piรน livelli stiamo facendo pressione perchรฉ il legislatore corregga lโevidente anomalia in tempo per lโentrata in vigore dellโobbligo โ ha spiegato Marinoni a FirenzeToday – non รจ solo una legittima questione legittima di principio, si tratta di evitare altre perdite di incassi e fatturato a piccole e medie imprese giร provatissimeโ.
โCon gli ultimi Dpcm โ ha concluso il presidente di Confcommercio Toscana – sembra di essere tornati ai provvedimenti dโurgenza che hanno scandito i primi mesi della pandemia, ai tempi del governo Conte, quando un imprenditore andava a dormire la sera senza sapere se il giorno dopo avrebbe potuto aprire bottega oppure no.
Non vorrei che le tensioni relative allโelezione del prossimo presidente della Repubblica avessero fatto impazzire la maionese, facendo perdere luciditร a chi ci governa.
Dopo due anni, infatti, stiamo ancora allโemergenza, a barcamenarsi tra regole e regoline che fanno troppi distinguo sul possesso di green pass semplice o rafforzato, sui luoghi in cui sono obbligatori oppure no, sullโetร dellโobbligo vaccinale.
E, quel che รจ peggio, ancora una volta si scarica sui negozianti lโonere dei controlli. Troppe regole equivalgono a nessuna regola, sono ingestibili. Una semplificazione sarebbe stata auspicabileโ.