Fascismo ad Arezzo, Giorgio Sacchetti racconta i fatti di Renzino nell’aprile del ’21

Martedรฌ 24 ottobre all'Auditorium Ducci, per il ciclo di conferenze โ€œIl Fascismo da movimento a regime nel territorio aretino, 1914-1926โ€

Nuovo appuntamento, martedรฌ 24 ottobre, del ciclo di conferenze โ€œIl Fascismo da movimento a regime nel territorio aretino, 1914-1926โ€ organizzato dalla Societร  storica, con il patrocinio dal Comune di Arezzo. Alle ore 17,30, allโ€™Auditorium Ducci di via Cesalpino, Giorgio Sacchetti parlerร  dei fatti di Renzino dellโ€™aprile 1921.

Curato da Luca Berti e patrocinato dal Comune di Arezzo, il ciclo di conferenze si propone di mettere a fuoco le drammatiche vicende che nellโ€™arco di una dozzina di anni portarono il Fascismo a prendere il potere, con la violenza e con la connivenza delle istituzioni e dei cosiddetti โ€œpoteri fortiโ€, e ad assumere il controllo degli enti locali nel territorio aretino.

Nel 1921, durante il ristretto arco temporale dei primi mesi dellโ€™anno, mentre nel Paese era in atto la riconquista mussoliniana dei presรฌdi โ€œsovversiviโ€, si addensavano in Toscana eventi insurrezionali antifascisti, a vasta partecipazione popolare, e violente azioni squadriste a forte impatto politico e sociale, con assalto ai municipi โ€œrossiโ€ e alle sedi del movimento operaio, con conseguenze di lunga durata.

Il camion dei fascisti in un disegno di Ezio Raspanti

Tre gli scenari che si prospettarono nellโ€™ambito del territorio aretino, con altrettante differenti tipologie di violenza politica: delitto di folla alle miniere con lโ€™uccisione di un ingegnere; barricate e guerriglia a San Giovanni Valdarno con unโ€™insorgenza popolare che vide i carabinieri schierati con i fascisti; imboscata a Foiano della Chiana, in localitร  Renzino, con tre squadristi caduti, organizzata da anarchici, socialisti e comunisti come risposta alle spedizioni punitive.

Partendo da questโ€™ultimo significativo evento, peraltro giร  scientificamente ricostruito dagli storici, il relatore intende evidenziarne non solo la duratura valenza nazionale, ma anche la sua ambivalente trasformazione in contrapposti miti fondativi: martirologio fascista da una parte e memoria partigiana delle insorgenze dallโ€™altra.

Giorgio Sacchetti, dottore di ricerca in Storia del movimento sindacale, professore associato abilitato in Storia contemporanea, insegna Storia culturale e sociale allโ€™Universitร  di Firenze. Ha focalizzato i suoi studi sulla โ€œLabour Historyโ€, sulla storia del movimento operaio e dellโ€™anarchismo. Su fascismo, antifascismo e violenza politica ha in particolare pubblicato: โ€œSovversivi e squadristi. 1921: alle origini della guerra civile in provincia di Arezzoโ€ (Aracne 2010); โ€œLโ€™imboscata: Foiano della Chiana 1921, un episodio di guerriglia socialeโ€ (Edizioni dellโ€™Assemblea, ristampa 2022); e, come curatore, il volume collettaneo โ€œโ€˜Piombo con piomboโ€™: il 1921 e la guerra civile italianaโ€ (Carocci, 2023).

Il ciclo di conferenze della Societร  storica proseguirร , sempre allโ€™Auditorium Ducci, fino allโ€™inizio del mese di dicembre. Il 7 novembre Salvatore Mannino parlerร  dello scontro fra le diverse anime del Fascismo aretino. Sarร  poi la volta di Lorenzo Piccioli con โ€œLe origini del Fascismo in Valdarno: le peculiaritร  di un territorioโ€ (14 novembre). Infine si porterร  lโ€™attenzione sullโ€™operato del Fascismo nelle istituzioni locali con i casi di Cortona (Mario Parigi, 28 novembre) e di Arezzo (Alessandro Garofoli, 5 dicembre).

Le conferenze della Societร  storica aretina sono ad ingresso libero e gratuito.

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