Emilia Romagna e Toscana: storia della mancata manutenzione e tutela dei territori

La devastazione dell’Emilia Romagna nel maggio 2023 fu causata da 300 millilitri di pioggia caduti in poco piu’ di 24 ore, precipitazioni intense che crearono l’emergenza piu’ grande dopo il terremoto del 2012.
Esondati i corsi d’acqua in una cinquantina di punti, oltre un centinaio di frane con conseguenze disastrose, decine di migliaia di sfollati e senza elettricità.
Strade interrotte e danni per miliardi di euro.

Quei 300 millimetri non erano neppure paragonabili alla pioggia caduta nel Veneto nell’ottobre 2018 durante un’altra calamità di proporzioni devastanti.
Nei giorni segnati anche dalla tempesta Vaia che colpì le montagne del Nord Est oltre a venti record si registrarono 715 millimetri di acqua in 70 ore.
Piu’ del doppio ma non ci furono allagamenti neppure paragonabili a quelli dell’Emilia Romagna.
Il Veneto fu salvato dai bacini di laminazione che in Emilia Romagna erano funzionanti al 50% ovvero uno su due.

La Super tempesta Ciaran con raffiche di vento con la forza di un uragano sta causando danni enormi in Toscana.
Si parla di 200 millilitri di acqua caduta in 4 ore e quindi ancora ben al di sotto del dato della Regione Veneto nel 2018.
Una pioggia che apporta fino a 10 litri per metro quadrato in un’ora può essere considerata moderata,  ma nei nubifragi più violenti si possono misurare anche 100 litri all’ora.

La popolazione dell’Emilia Romagna si è rialzata con coraggio e dignità, salvando anche una stagione estiva balneare che sembrava compromessa.
Gli emiliani e i romagnoli sono sempre stati in prima fila nell’aiutare le altre popolazioni colpite nel corso dei decenni da varie calamità naturali.
Ed hanno mostrato lo stesso spirito di solidarietà nei loro confronti, con caparbietà e fermezza.

Adesso tocca ai Toscani.

Occorre tirar fuori la schiettezza con una certa dose di campanilismo lasciando da parte per il momento le polemiche.
L’umorismo, il riso, il gusto delle burle sono stile di vita per noi toscani.
Dobbiamo abbracciarci forte per ritrovare il senso di comunità in questi giorni difficili per molte zone della regione dove fiumi e torrenti sono esondati e dove i danni sono quantificabili in miliardi di euro.

Mi permetta però il Presidente Giani due puntualizzazioni.
1. Ha affermato che non ha piovuto mai cosi tanto come nelle ultime ore in Toscana e questo per colpa del cambiamento climatico.
Dimentica forse gli anni 1951, 1954, 1966, 1987, 1994 e 1998?
E questi sono solo alcuni casi.

2. Non è che questo “cambiamento climatico” in effetti colpisce maggiormente le Regioni dove è mancata una adeguata manutenzione e cura dei territori?

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