Democrazia Sovrana e Popolare di Arezzo interviene nuovamente sulla spinosa questione della localizzazione della stazione Alta Velocità Medioetruria, alla luce delle recenti dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana Giani.
Assistiamo a un inaccettabile dietrofront della politica regionale: dopo un iniziale secco “no”, un “sì” a Creti e ora un rilancio dell’ipotesi di Rigutino, sfidando apertamente la linea del Ministero delle Infrastrutture.
Nel frattempo, si prospettano bretelle sulla SR71 a Camucia e collegamenti dal perugino che appaiono più come promesse irrealistiche che come progetti concreti.
Questa politica, guidata da logiche speculative e lontana dalle esigenze reali dei cittadini, mette a rischio un’area vocata all’agricoltura e al turismo, con pesanti ripercussioni sul paesaggio e sull’economia locale. Ci chiediamo:
sono state effettuate valutazioni sul bacino d’utenza? Quali analisi di impatto ambientale sono state condotte?
Al momento tutto appare superficiale e campato in aria, mentre gli amministratori locali preferiscono il silenzio, temendo di compromettere le proprie future candidature.
DSP Arezzo esprime ferma contrarietà a questa scelta calata dall’alto e ribadisce la necessità di un ritorno alla politica vera, fatta di ascolto dei territori e rispetto delle loro vocazioni economiche e ambientali.
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